La Roccaccia è una miniera verde

Riceviamo e pubblichiamo

Achillea, Cardo Mariano, Mirto, Menta Suaveolens, sono solo alcune delle piante presenti nel sottobosco della Roccaccia capaci di regalare oli essenziali utili in campo farmacologico. È quanto emerso dal convegno “I tesori di Tarquinia dal Mondo Vegetale”.

Una miniera di opportunità ancora per molti versi da esplorare. L’analisi è partita dalla storia. Il Dott. Gianni Sartorelli, ha spiegato come egizi, romani e soprattutto Etruschi solevano utilizzare le piante spontanee per la cura dei malati.

Si è poi passati con il Prof. Rino Ragno dell’Università la Sapienza di Roma, ad analizzare il ruolo degli oli essenziali nella farmacologia moderna, di come nel resto d’Europa dalla sintesi chimica si stia tornando alla natura come partner, non solo per la cura del malato, ma anche per aiutare chi sta bene a vivere sano.

Dalle parole dei due studiosi è emersa la peculiarità dei boschi della Roccaccia, del suo microclima, del suo terreno e della varietà dei microsistemi ecologici presenti, che conferiscono alle sostanze estratte dalle piante peculiarità straordinarie.

È toccato poi alla Professoressa Letizia Angiolella parlare delle proprietà antimicrobiche, di detti oli, partendo da pubblicazioni riconosciute dalla comunità scientifica e redatte di relatori del convegno, delle tesi sperimentali e delle scoperte ad esse collegate.

 In particolare la menta suaveolens ha dato importanti riscontri come antimicotico, capace di applicazioni utili, dalla cura delle candidosi, alla forfora, passando per infezioni del cavo orale, peraltro con ottimi risultati su quei funghi cutanei definiti farmaco resistenti.

 “Un convegno utile – spiega il Vice Presidente dell’Università Agraria Pierangelo Conti – in cui la natura si è ripresa la rivincita sull’uomo donando ancora una volta opportunità. L’ambiente che ci circonda, anche davanti ad erbe solitamente infestanti è capace di regalare tesori unici. Sviluppare queste opportunità sarà il nostro compito. Siamo soddisfatti anche per l’interesse dimostrato, preziosi gli interventi di una platea competente che ha suggerito percorsi utili per ulteriori applicazioni anche in campo agricolo. Non una giornata fine a sé stessa, ma un tavolo di lavoro che ha parlato di ambiente, salute e opportunità”.