Riceviamo da Mario Pusceddu e pubblichiamo
Ristoranti, agriturismi, alberghi di Tarquinia, ormai noti come “Rivolta degli Etruschi”, continuano la composta protesta per ottenere dal Governo un sostegno economico a fondo perduto per evitare il fallimento delle proprie aziende a causa dell’epidemia di Coronavirus
Dopo aver scritto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si rivolgono al Ministro dell’economia, Roberto Gualtieri chiedendo un indennizzo pari ai costi fissi che, dal 9 marzo 2020, gravano sulle imprese, pur chiuse o, in seguito (fino a quando?), con nulla o ridotta clientela.
Si tratta di tasse (IMU, SIAE, RCF, RAI, TARSU, TARI, cartelli stradali ecc.), utenze e oneri di sanificazione e sicurezza sanitaria, che l’analisi di “Rivolta degli Etruschi”, esaminati puntuali rendiconti delle imprese, ha calcolato mediamente pari al 20% degli incassi pre-Coronavirus, oltre eventuali oneri per l’affitto del locale.
Dunque, per esempio, se un bar incassava l’anno scorso 10.000 € al mese, vuol dire che sta continuando a spendere, per costi fissi, circa 2.000 euro al mese oltre l’eventuale affitto del locale, ma… senza incassi!
Questo è quanto il Governo deve accreditare alle imprese del settore HO.RE.CA. per evitare che queste falliscano prima che, come tutti ci auguriamo, l’emergenza Coronavirus finisca. E che, di conseguenza, siano pronte a reintegrare tutti i lavoratori, ora in cassa integrazione straordinaria; e a riprendere immediatamente l’attività con le stesse funzionalità e la stessa qualità “Made in Italy” di prima, per cui il nostro Paese è indiscussa eccellenza e ambita meta internazionale. Facciamo “due conti”: è in gioco almeno il 13% del PIL nazionale!
Mario Pusceddu