“Una girandola di emozioni che ancora oggi non riesco a raccontare”: Stefania Giannetti è il motore della Polisportiva Montalto, quella che corre per sostenere una struttura che permette agli altri… di correre. E lo fa con una passione che nulla ha di meno rispetto ai runner che aiuta e supporta, tanto che negli ultimi mesi ha intrapreso anche lei la strada del podismo. Così, da dietro la scrivania o dietro il computer dei tempi, ha imparato a conoscere emozioni, sensazioni, gioie e dolori dei “suoi” runner, aiutata anche dal fatto di averne sposato uno.
Nessuno, insomma, meglio di lei potrebbe raccontarci l’avventura che quattro folli della Polisportiva Montalto hanno vissuto tra sabato e domenica notte, correndo la 100 km del Passatore, tradizionale ed iconico evento di podismo che collega Firenze e Faenza: Tommaso Delle Cese, Gianni Niccoli, Giovanna Governatori e Giuseppe Germani hanno riportato in Maremma la medaglia che, solo in parte, rappresenta la soddisfazione di avercela fatta.
“Innanzitutto bravo a Tommaso – ci racconta Stefania – che ha fatto la sua gara chiudendo con il bel tempo di 11 ore e 33 minuti. E poi, complimenti davvero di cuore a Giovanna e Giuseppe, i nostri neoPassatori, che hanno impostato la gara nel miglior modo possibile: divertendosi! E chiudendo questa loro prima avventura al Passatore con un tempo importantissimo di 13 ore e 44 minuti. Mi è dispiaciuto non avervi potuto stare più vicina, ma quest’anno è stata molto dura, per Gianni fisicamente, per me psicologicamente”.
Eh già, Gianni, marito di Stefania, era alla terza esperienza in questa gara, quella di maggiore sofferenza. “Un terzo passatore non andato secondo le mie aspettative – rivela senza remore – arrivati a Fiesole mi sono reso subito conto che non era la mia giornata. Da poco partiti già sentivo la stanchezza addosso, per cui via sogni e via pronostici, ma solo un pensiero: quello di recuperare, alimentarmi e idratarmi per finirlo. Ho percorso tutto il Passo della Colla camminando veloce per cercare di recuperare un po’ di energie, la discesa non ti aiuta quando corri a piedi si sa, avevo ormai raggiunto la metà della gara e, tra alti e bassi e con gli incoraggiamenti vari, sono arrivato fino agli ultimi 10 km, quelli più snervanti, tutti dritti fino all’ingresso di Faenza che sembra ormai vicina ma che non arriva mai. Ma lì sale tanto l’entusiasmo di essere arrivato, che riprendo a correre senza fermarmi fino al traguardo”.
“Complimenti quindi alla testardaggine di Gianni, – il commento di Stefania – che lo ha portato a Faenza nonostante la giornata che da subito si è mostrata non delle migliori!! 13 ore e 11, il suo tempo quest’anno, ottimo per un Passatore, insignificante per lui che al tempo non ci bada – testardo come un mulo, “testa bassa e pedalare” – ma indubbiamente molto superiore a quello dello scorso anno e alle sue capacità e possibilità. Questa gara, però, non ti regala niente e tutto è amplificato. Comunque, ha portato a casa il Trittico di Romagna (Maratona di Russi, 50 km di Romagna e 100km del Passatore, ndr), con tre Passatori all’attivo! Complimenti a lui, e complimenti a Massimo (Maietto, ndr), mental coach preziosissimo, che ha fatto la spola con la bici per un bel po’ di km, conquistando la Colla in bicicletta”.
“Il Passatore ha il suo fascino anche da accompagnatore, – rivela lo stesso Massimo, costretto ai box dopo un recente intervento all’anca che non gli ha concesso di prepararsi – avere accompagnato per alcuni tratti i nostri atleti è stato veramente bello, li ringrazio tutti – Giovanna Giuseppe, Gianni e Tommaso – che grazie alle loro ottime prestazioni hanno portato la nostra associazione in una competizione internazionale, alla 100km più famosa al mondo. Sono felice e faccio loro le mie congratulazioni per aver portato tutti a termine una difficile gara: bravi, bravi, bravi. Con il Passatore di quest’anno la Polisportiva Montalto, con i suoi coraggiosi atleti, può vantare ben cinque centochilometristi, con un totale di nove partecipazioni senza che mai nessun atleta si sia ritirato”.
La chiusura spetta, di diritto, ai due debuttanti. “Tutt’ora non ci credo di averla conclusa. – racconta Giuseppe Germani, uno dei due debuttanti, partito all’avventura del Passatore quasi…per caso (o, meglio, per amore), dopo aver accompagnato per tanti allenamenti la sua dolce metà, Giovanna – È stato un evento di rara bellezza”.
“Il Passatore è una follia. – racconta Giovanna, che della gara può, di diritto, fare una “questione di famiglia” – Ero a 20 km dall’arrivo e con il pensiero discutevo con mio padre, “11 Passatori ma come cavolo hai fatto??? A no mio caro, non mi freghi più!”. Mia madre, probabilmente meno incosciente di lui, si era fermata ad un solo Passatore, perché a mio avviso la prima volta si corre per incoscienza, ma la seconda decisamente per pura follia. È tutto difficile, il caldo dei primi 30 km, la salita per arrivare al Passo della Colla, la discesa successiva che ti stronca le gambe e poi arrivi al 70° in cui pensi: porca la miseria ce ne sono ancora 30. “France’ sono stanca, sono stanca”, mi sono fermata. E poi miracolosamente ho ritrovato la motivazione: Giuseppe, mia sorella Francesca e Bruno sono stati la mia forza, senza di loro non ce l’avrei fatta. Continuo, continuo. Il dolore al ginocchio mi ha accompagnata per tutti i 100 km rendendomi il tutto più difficile. Esprimo tanta ammirazione per tutti i più di 2000 Passatori”.
“Sono tanto orgogliosa di me stessa, – conclude – profondamente grata ai miei supporters Giuseppe, Bruno, Francesca e alla banda dei ragazzi della Polisportiva di Montalto che mi ha fatto questo bellissimo regalo di compleanno. Grazie a Stefania e al mio presidente Massimo che mi hanno spronata prima e durante la gara. La follia è nel mio DNA, grazie papà, il mio Passatore è dedicato a te”.
“Il Passatore è sempre una splendida emozione: le storie di chi lo corre, il vedere la determinazione e la passione non tanto rivolte al tempo, o alla prestazione, ma alla voglia di farcela, di concluderlo. – l’ultima riflessione di Stefania – E vorrei ringraziare con tutto il cuore i tanti, tantissimi amici che già da sabato mattina con telefonate, messaggi, Facebook, WhatsApp si sono informati sui nostri atleti, fino a notte fonda, fino al loro arrivo. Tanto affetto mi ha scaldato il cuore. Grazie a tutti!!”