Un assedio terribile, l’onta del saccheggio e della distruzione, guidata da un pirata il cui nome è tra i più frequenti e spaventosi nelle storie corsare: era il giugno del 1544 quando il temibile Barbarossa, alla guida della flotta ottomana, assaltò Porto Ercole incendiandone le mura.
È stato quello lo spunto che, nove anni fa, accese nella testa di Antonio Sabatini l’idea di costruire un evento che, oggi, è il più sentito momento dell’anno nella cittadina del promontorio, capace di chiamare partecipanti e visitatori dalle realtà circostanti per vivere la notte più piratesca dell’anno.
Per tre giorni Porto Ercole diventa un vero covo di corsari per la Notte dei Pirati, che da venerdì 8 a domenica 10 maggio ha animato la città permettendole di rivivere la storia di quei terribili momenti con una ricostruzione che nulla ha di terribile, perché vive di divertimento contagioso ed attimi di grande spettacolarità.
Cittadini, attività commerciali, spiagge e angoli cittadini si trasformano, tra barili di rum, gambe di legno, uncini e bandane. Prima, il venerdì, la caccia al tesoro destinata ai bambini delle scuole; quindi, il sabato, il cuore della festa, raccontato dalle foto ed i video a corredo: dalle 19 via alla sfilata delle ciurme per le vie gremite del borgo, sino al porto, dove tra fiamme ed esplosioni rivive lo sbarco dei pirati. Quindi la caccia al tesoro che anima la nottata; infine, domenica, la regata dei Pirati.