Riceviamo e pubblichiamo
Le nubi di polvere sollevate dagli zoccoli dei cavalli confondono la vista, creano un coinvolgente effetto scenico che fa ora emergere ora scomparire cavalieri, amazzoni e mandrie di cavalli.
Una coppia di giovanissimi si esibisce con destrezza e maestria nel condurre al passo, al trotto e al galoppo i cavalli sul campo di gara.
E poi splendide figure di butteri, che per l’eleganza del portamento non ricordano certo la figura del bestiaio.
Peccato che, arrivando tardi alla Roccaccia, sono appena in tempo per l’esibizione finale, anche se quanto riesco a vedere mi emoziona profondamente: il prossimo anno non mi perderò per nulla al mondo l’evento nella sua completezza.
Se penso che ho rischiato di non assistere neanche alla conclusione, però mi sento fortunato poiché la mia presenza era, in fondo,dovuta al caso.
Al caso… per la lettura di un manifesto, inizialmente scambiato per la pubblicità di prodotti cosmetici.
Al caso… che mi ha fatto giungere alla Roccaccia seguendo un flusso di auto sulla vecchia Aurelia, con la scommessa che probabilmente erano dirette allo stesso luogo.
Al caso… di intravedere i manifesti dell’evento poggiati a terra nelle cunette della strada, tra le erbacce (forse per pudore dell’immagine che mal rappresentava l’evento?).
Alla fine dello spettacolo mi sono guardato attorno: dei turisti, quelli del Grand Tour, non ve n’era quasi traccia. Notavo che il pubblico era formato soprattutto dagli addetti ai lavori, parenti, amici, gente del territorio.
Due volte peccato, quindi.
Uno spettacolo del genere meriterebbe una partecipazione consistente, completa, formata anche e soprattutto da quel pubblico che, al di fuori del contesto territoriale, non ha mai avuto l’occasione di vivere l’esperienza della Merca.
La presenza di un pubblico eterogeneo e sempre nuovo, che valorizzi e gratifichi l’investimento notevole e visibile dell’ Università Agraria, dovrebbe essere la “conditio sine qua non” di un evento del genere.
Che le mie valutazioni sull’affluenza siano in difetto, essendo stato presente solo alla fase finale, me lo auguro davvero.
Turista per caso… non a caso.
Lettera firmata