di Pino Moroni
Quattro partite dieci punti. Non è stato facile ma ci sono riusciti, con grandi prestazioni, fatte di coraggio e di sacrificio. A cominciare dall’allenatore Neno Gufi, coadiuvato dal direttore tecnico Ciro Granato, dai preparatori atletici Simone Fugalli e Gabriele Ventolini, dal fisioterapista Angelo Savina, con la costante assistenza del dirigente Francesco Montesi e del segretario Roberto Martelli, sotto gli occhi del grande presidente Rinaldo Santori.
Adesso che qualsiasi dubbio di un finale critico è svanito, merito dell’impegno dato da tutti in queste ultime gare, si può dire che i ragazzi hanno lavorato bene, anche quando le circostanze e la sfortuna li avevano bistrattati. Anche quando ci sono stati momenti critici. Hanno messo a tacere tutti i detrattori, hanno tolto tutti i dubbi a chi li aveva, hanno esaltato chi aveva creduto in loro.
Del coraggio avuto nell’affrontare le due trasferte sono piene le note scritte dai corrispondenti delle altre squadre. Con il Pescatori (0-0) almeno due occasioni per uno, per Bisozzi e Spirito ed una per Celestini, mentre per i padroni di casa niente. Con il Fregene (2-1), andato in vantaggio su rigore, è stato poi un arrembaggio, con i goal da tiro piazzato di Perugini e di Bisozzi e ancora le occasioni di Emiliani e di Bisozzi.
Le partite a casa le abbiamo già commentate. Con la Fontenuovese (1-0), a denti stretti in dieci per tutta la ripresa, finita con il bellissimo goal di Bisozzi su assist di Giorgi. Ed infine con il Torrenova, passati in vantaggio con Simone Gufi, piegati dalla doppietta di Di Vincenzo, grande prova di recupero, con Cascianelli che gira in rete una punizione di Spirito, che realizza poi su rigore.
Dei sacrifici è pieno il campionato. Scrivo come mi vengono in mente, senza ordine. Un grandissimo goleador (ricordate Spirito l’anno scorso) che si è sacrificato a portare e difendere palla ovunque. Gaglione, perno essenziale di una difesa coriacea, con Celestini, Simone Gufi e Giammusso, che ha sofferto l’inferno contro attacchi stratosferici e milionari. Cascianelli e Perugini oscuri uomini d’ordine del centrocampo. Giorgi sempre a prenderle per mettere di testa palloni da rete. Bisozzi, anche lui sempre con l’incubo ed il dovere di segnare. Casali pur con il suo infortunio, determinante in molte partite. Sacco suo degno sostituto. Bordo e Verde mai sotto i riflettori della notorietà, ma essenziali per la squadra. Come Gimelli, che ha fatto la differenza da quando è arrivato. Quelli che hanno giocato di meno ma hanno dato l’anima, Granato ed Emiliani, oltre ai due tarquiniesi D.O.C., sacrificati per infortuni e lavoro, Bellucci e Bramucci. Gli juniores, che hanno dovuto sostituire i titolari in momenti critici ed hanno saputo aspettare per poter fare solo il loro dovere: Cruciani, Codoni, Martelli, Sabbatini, Rosati, Loreti, Ciurluini, Forieri, Marcucci e Biagioni.
A tutti, un grande grazie!