Riceviamo dai consiglieri comunali Luca Benni, Angelo Brizi, Angelo Di Giorgio ed Elisabetta Puddu e pubblichiamo
Il 29 agosto si è svolto il Consiglio comunale di Montalto di Castro. La minoranza compatta aveva presentato fin da luglio una mozione che proponeva la adesione al ricorso al TAR contro la CNAPI, proposto dal Coordinamento dei Comitati della Provincia di Viterbo, che si sono organizzati per mettere in atto le iniziative di contrasto alla realizzazione del Deposito Nazionale sul territorio della Tuscia.
La CNAPI, Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad accogliere il Deposito Nucleare dei rifiuti radioattivi, prevede 22 aree idonee nella provincia di Viterbo e 4, fra le migliori, nel comune di Montalto.
La proposta, che non è stata votata dalla maggioranza, era motivata dalla urgenza di aderire ad un complesso ricorso al TAR, calendarizzato in data 28 settembre prossimo, che richiede il rigetto della CNAPI e l’accesso agli atti relativi alla CNAI, la Carta nazionale della Aree Idonee-
Al di là della scontata predisposizione della maggioranza a non accogliere le proposte della minoranza, risulta poco comprensibile come una simile iniziativa di interesse comune sia stata scartata. Le motivazioni del rigetto non sono comprensibili: secondo la sindaca il Comitato Montalto Futura, che fa parte del citato Coordinamento, non l’avrebbe contatta preventivamente, fatto che non ha alcuna attinenza con la mozione che è stata sottoscritta da tutti i consiglieri di minoranza, gli unici abilitati a proporla in sede di Consiglio. Peraltro, molti rappresentanti della maggioranza, sindaca in testa, fanno parte del Comitato Montalto Futura che è uno dei Comitati che già dal mese di febbraio ha aderito e collaborato al ricorso, e pertanto si tratta di persone la cui contrarietà al Deposito è dichiarata e che erano consapevoli della esistenza del ricorso. Proprio per questo la loro opposizione alla iniziativa appare difficilmente interpretabile.
La mozione era stata inoltrata la prima volta da oltre un mese e pertanto se la maggioranza avesse voluto discuterne preliminarmente ne avrebbe avuto tutto il tempo. Ma così non è stato. Si trattava di un’occasione per dimostrare una convergenza su problemi di interesse comune di tale rilevanza, per i quali le barriere costituite dal routinario contrasto fra maggioranza e opposizione non assumono alcun significato.
Il ricorso si era reso necessario dal momento che Sogin, la società deputata alla realizzazione della CNAPI e del Deposito Nucleare, aveva del tutto ignorato le osservazioni inoltrate dagli stakeholder pubblici (Comuni, incluso Montalto di Castro ) e privati (comitati e associazioni) al Seminario Nazionale, indetto secondo legge per discutere con le parti interessate le scelte sulle aree. L’urgenza di contrastare l’iter in atto poteva essere affrontata soltanto con un ricorso legale Inoltre, dal punto di vista strategico il ricorso doveva essere tempestivo per prevenire la pubblicazione della CNAI, la Carta Nazionale della Aree Idonee, che è in corso di valutazione presso i ministeri competenti e che a breve sarà approvata.
L’adesione al ricorso sarebbe stata anche logicamente conseguenziale alle azioni già messe in atto dal Comune di Montalto in precedenza: infatti la precedente amministrazione aveva partecipato con le sue osservazioni al Seminario Nazionale, impiegando notevoli risorse economiche per i tecnici incaricati, e dimostrandosi contraria alla realizzazione del Deposito Nazionale nel territorio comunale. Infine, il costo del ricorso sarebbe stato molto contenuto dal momento che le spese erano già state sostenute dai Comitati proponenti.
Ma tant’è: il desiderio di contrastare una proposta della minoranza è stato superiore alla logica e verosimilmente ha fatto perdere una opportunità interessante alla causa della contrarietà al Deposito Nucleare, a meno di ripensamenti. La proposta di adesione al ricorso al TAR è stata inviata recentemente da parte del Coordinamento dei Comitati della Provincia di Viterbo anche ai sindaci dei comuni della Tuscia nell’ottica di favorire un’azione comune, che ovviamente avrebbe un forte significato in questo delicato momento in cui si sta decidendo il futuro del territorio e la scelta definitiva dell’area che ospiterà il Deposito. Analogamente la proposta di adesione è stata inviata anche a tutte le altre associazioni che operano sul territorio e che di fatto stanno già aderendo all’iniziativa.
E’ in fase di organizzazione anche la richiesta di adesione a tutti i comuni delle altre province italiane coinvolti nelle scelte di Sogin. E’ auspicabile che comunque ci sia un ripensamento da parte dell’attuale maggioranza e che nella lista dei ricorrenti al TAR figuri anche il Comune di Montalto Castro, sito ritenuto da Sogin fra i più papabili per accogliere il Deposito Nazionale fra quelli della Provincia di Viterbo.