Riceviamo e pubblichiamo
L’Imu sui terreni agricoli è ingiusta e gli imprenditori agricoli chiedono che vengano almeno ridotte al minimo le aliquote, questi i contenuti della lettera inviata al Sindaco di Tarquinia dal cda della CIA di Tarquinia nei giorni scorsi.
Il recente passaggio nell’Aula del Senato della legge di conversione del decreto legge sull’IMU agricola rappresenta una conferma della volontà dell’attuale governo di permettere a tutti i comuni di fare cassa anche sul comparto agricolo, nonostante la crisi economica e il suo pesante impatto sull’agricoltura, del quale nessuno se ne preoccupa. Le nuove regole porteranno nel raggio d’azione dell’Imu tutti i terreni nei Comuni con «altitudine al centro» fino a 280 metri, mentre fra 281 e 600 metri sarà imposto il pagamento quando il proprietario non è un coltivatore diretto o un imprenditore agricolo professionale e lasciando l’esenzione totale solo da 601 metri in su. In pratica 1.946 i Comuni perderanno l’esenzione totale in vigore fino a oggi, e in 2.568 enti eviteranno l’Imu solo agli agricoltori professionali.
“Il Presidente ed il cda della scrivente CIA di Tarquinia ritengono che sia fortemente ingiusto far ricadere sull’agricoltura il peso delle attuali difficoltà finanziarie in cui versano i Comuni, questo vale da quando è stata imposta l’ICI sui terreni agricoli, che sui 60 comuni della provincia di Viterbo solo Tarquinia e Montalto pagavano, mentre il resto dei comuni risultava esente perché zona svantaggiata”.
Considerato che la normativa vigente, prevede che gli enti comunali, nella individuazione dei criteri per il pagamento dell’Imposta sui terreni agricoli, possano stabilire un’ aliquota ordinaria variabile dal 4,6 per mille al 10,6 per mille, invitiamo il Sindaco di Tarquinia ad impegnare la giunta prima e il consiglio comunale poi, affinchè venga portata l’aliquota dell’IMU agricola al minimo possibile. Tale impegno rappresenterebbe una risposta immediata alle esigenze del mondo agricolo e un segnale concreto di tutela delle imprese agricole professionali riconoscendone il ruolo economico e di presidio territoriale insostituibile.
Visto che il D.L. 201 del 2011 dà la possibilità di incrementare o diminuire l’aliquota di base sino a 0,3 punti percentuali, auspichiamo che il Consiglio comunale di Tarquinia scelga di portare al minimo l’aliquota IMU per aiutare tutti i proprietari di terreni agricoli, affittuari sui quali ricadrebbe tale spesa, ad affrontare la già difficile crisi economica dalla quale l’Italia non accenna ad uscirne .
Il Presidente
Marco Tosoni