Una partita senza storia. Il Pian due Torri gioca per venti minuti nel primo tempo e poi crolla rovinosamente. Segnano un po’ tutti (Arcorace ha il merito di aprire le danze ) persino il portiere Simone Biagioni, schierato in attacco per gli ultimi venti minuti, trova più volte la strada della porta rendendosi pericoloso.
Una vittoria facile, insomma, ma pur sempre conquistata sul campo.
Quello che dispiace e che fa riflettere, è che la diretta concorrente alla vittoria finale, la Civitavecchiese, vince per la seconda volta una partita in casa, senza sprecare una sola goccia di sudore. Gli avversari (La Quercia 88) come era già avvenuto appena due settimane fa con il Real Monteverde, non si presentano a giocare la partita e così scatta un secondo tre a zero a tavolino. Sei punti conquistati in segreteria che, alla fine del torneo, peseranno come quelli che si conquistano sudando sul campo.
Una bella fortuna vincere due partite così e viene da domandarsi come sia possibile che la Civitavecchiese peschi due jolly da tre punti cadauno, in un campionato che fino ad ora era stato combattutissimo, se pure leale.
Non abbiamo elementi per andare oltre in questa analisi, ci dobbiamo limitare a parlare di fortuna, fatalità, casualità, destino. Certo che se la cosa avesse a ripetersi ancora in queste ultime quattro giornate che mancano da qui alla fine del campionato la cosa acquisirebbe il valore di una vera e propria stranezza. E le stranezze, come ognuno sa, suscitano curiosità.
Leo Abbate