Da ieri ha preso avvio la prima delle due rilevazioni sperimentali del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni che dal 2018 sostituirà la tradizionale rilevazione a cadenza decennale. Il passaggio al Censimento permanente consentirà di rendere disponibili annualmente informazioni a forte dettaglio territoriale, di ridurre i costi complessivi delle operazioni censuarie e l’impatto organizzativo per i Comuni. Infine, l’utilizzo dei risultati del censimento permanente nell’ambito di altre indagini alleggerirà il disturbo per le famiglie e più in generale per i rispondenti coinvolti nelle rilevazioni dell’Istat e di altri enti pubblici.
La Rilevazione sperimentale ieri al via serve per testare le nuove metodologie e al tempo stesso acquisire dati socio-economici sulla popolazione; la conclusione è prevista per il 4 luglio. I comuni coinvolti sono in tutto 25 mentre ammontano a 12.400 le famiglie selezionate nel campione alle quali è richiesto di compilare autonomamente il questionario sul web o, in alternativa, con l’aiuto di incaricati del proprio comune: solo nel caso di mancata restituzione del questionario interverranno i rilevatori incaricati dallo stesso comune.
La seconda Rilevazione sperimentale ha invece l’obiettivo di valutare la qualità del registro anagrafico: partirà il 19 maggio e chiuderà il 26 giugno. In questo caso è prevista la tradizionale formula del “porta a porta”: le 26.500 famiglie selezionate, distribuite su un campione di 8.800 indirizzi in 26 comuni, riceveranno la visita di un rilevatore munito di tablet che procederà alle interviste.