Riceviamo dall’associazione Insieme per Montalto di Castro e Pescia Romana e pubblichiamo
Sono passate ormai più di tre settimane dall’ordinanza di non potabilità dell’acqua a Montalto Capoluogo e la situazione, purtroppo, non sembra essere vicina a una risoluzione. Invece di rassicurare i cittadini con azioni concrete, l’amministrazione comunale ha preferito nascondersi dietro un laconico comunicato sui social, lasciando molti abitanti indignati e preoccupati.
Di fatto gran parte della popolazione del capoluogo, eccezion fatta per i residenti del centro storico, continua a non poter utilizzare l’acqua di casa né per bere, né per cucinare, né tanto meno per lavarsi i denti. L’unica misura messa in campo è stata la disposizione di una cisterna d’acqua potabile, ma la sua gestione è stata tutt’altro che soddisfacente: sono stati segnalati casi in cui la cisterna stessa era a secco, lasciando molte famiglie senza una fonte d’acqua sicura.
Non si può ignorare che il servizio idrico sia gestito da Talete, società in cui lavora anche il presidente del consiglio comunale, ma la tutela della salute e del benessere dei cittadini è una responsabilità diretta della sindaca. Eppure, l’amministrazione, come ormai di consueto da due anni a questa parte, sembra essersi limitata a scaricare il problema su altri, senza prendere le misure necessarie per alleviare il disagio della popolazione.
Infatti, in una situazione così critica, ci si aspetterebbe un piano d’azione chiaro e immediato da parte dell’amministrazione comunale. Ecco alcune misure che ci permettiamo di suggerire in modo propositivo e che, a nostro avviso, dovrebbero essere messe in atto:
1. Richiesta di Intervento Immediato a Talete: pretendere da Talete un intervento risolutivo immediato e, nel frattempo, richiedere una revisione delle tariffe per il periodo in cui l’acqua non è potabile.
2. Aumento delle Cisterne di Acqua Potabile: Data la situazione, occorre aumentare il numero di cisterne distribuite sul territorio, installandone almeno una in ogni quartiere interessato dal provvedimento, garantendo così a tutti un accesso agevole all’acqua potabile. Inoltre andrebbero presidiate per evitare atti vandalici, sprechi o addirittura contaminazione dell’acqua in esse contenuta.
3. Consegna di Acqua a Domicilio per i Più Fragili: le persone anziane, disabili o con altre fragilità che non possono recarsi alle cisterne pubbliche, dovrebbero ricevere l’acqua direttamente a domicilio. Questo servizio, fondamentale in una situazione di emergenza, dovrebbe essere, a nostro avviso, organizzato o quantomeno supportato dall’amministrazione, dedicandogli un numero da poter chiamare, invece che lasciato alla solidarietà tra cittadini che suppliscono alle evidenti mancanze, ma non possono garantire un servizio costante.
4. Supporto alle Attività Commerciali: Ristoranti, bar e altre attività che operano nel settore della ristorazione, particolarmente frequentati durante il periodo estivo, dovrebbero ricevere forniture di acqua potabile per poter continuare a servire i clienti in sicurezza.
5. Migliore divulgazione di ciò che sta accadendo: non tutti leggono i social ed abbiamo notato una certa disinformazione.
Purtroppo oggi, vista l’inerzia della sindaca e della sua maggioranza, è necessario alzare la voce e chiedere una gestione più efficace e rispettosa dei diritti dei cittadini.
La questione dell’acqua non potabile a Montalto Capoluogo è una ferita aperta, una situazione che richiede un intervento urgente e decisivo. Speriamo che l’amministrazione comunale trovi il coraggio di agire con determinazione, mettendo finalmente al primo posto il benessere dei Montaltesi. Altrimenti, saranno i cittadini stessi a dover prendere in mano la situazione, chiedendo il rispetto dei loro diritti e una soluzione a un problema che sta diventando ogni giorno più insostenibile.