La notizia del furto dei preziosi ex-voto dedicati dai fedeli al Cristo Risorto, custoditi in una teca all’interno della chiesa di San Giuseppe insieme alla famosa statua, si è diffusa rapidamente nel pomeriggio di oggi generando sgomento e sconforto nell’intera città.
La dinamica del furto, tutt’ora al vaglio degli investigatori della Polizia di Stato, non è stata ancora del tutto chiarita e resa nota.
Dalle prime, seppure ancora non confermate ipotesi, sembrerebbe che i ladri abbiano agito indisturbati all’interno della chiesa forzando, con l’ausilio di una fiamma ossidrica, il telaio metallico della teca in vetro blindato.
A detta di alcuni devoti frequentatori del luogo, uno dei più sacri ai tarquiniesi, la quantità dei preziosi che erano contenuti nella teca sarebbe stata rilevante. Infatti c’è chi parla di alcuni chilogrammi di gioielli in oro accumulati nel tempo grazie alle donazioni effettuate da numerosi fedeli in segno di ringraziamento e devozione al “Cristo che corre”.
Mentre le indagini proseguono senza sosta e a tutto campo per scoprire gli autori del furto sacrilego, in molti si interrogano se, a fronte di una recrudescenza di crimini sempre più efferati, non sarebbe stato più opportuno conservare un tale “tesoro” in luogo più sicuro e meno esposto ad atti del genere.