Scatta tra pochi minuti il consiglio d’amministrazione dell’Università Agraria di Tarquinia, ma le voci di corridoio dell’ultim’ora sembrano indicare che non dovrebbe esserci alcuna sorpresa: Alberto Blasi dovrebbe confermare anche in assise le proprie dimissioni. Se così fosse, ci sarebbero ulteriori venti giorni prima che finisca l’amministrazione Blasi, poi scatterebbe la procedura di commissariamento per giungere a nuove elezioni.
Gli incontri di questi giorni – prima il direttivo PD di ieri, quindi l’ultimo meeting, stamani a mezzogiorno, tra PD e Moderati e Riformisti – non avrebbero infatti portato in alcun modo il sereno tra le due forze di maggioranza. E se fosse confermato l’esito dell’incontro mattutino, si arriverebbe quasi a sancire un divorzio in seno all’alleanza e soprattutto in vista delle Comunali 2017.
Il PD avrebbe posto come condizioni per la prosecuzione dell’avventura amministrativa innanzitutto la chiarezza dei MoRi sulle strategie politiche in vista delle future elezioni comunali, l’azzeramento della giunta attuale da sostituire con persone di maggiore esperienza per affrontare le difficoltà economiche in cui si trova l’ente, la nomina del presidente del consiglio, la disponibilità a giungere in tempi brevissimi ala riforma dello statuto dell’ente e la rinuncia dei rimborsi per tutte le cariche, presidente compreso. Non essendo giunti ad alcun accordo in merito, tra pochi minuti Blasi in consiglio dovrebbe confermare le proprie dimissioni e, a distanza di quasi un mese dalla comunicazione protocollata, finalmente prendere anche lui la parola sulla vicenda, spiegando le proprie motivazioni.
Difficile credere, ad ogni modo, che siano esauriti i tentativi di giungere ad una soluzione, essendoci ancora venti giorni a disposizione, anche perchè il rapporto PD-MoRi non vive solo all’Agraria – dove peraltro questi ultimi sono decisivi per l’ottenimento della maggioranza in votazione – ma anche in Comune, dove – pur non incidendo sulla stabilità dell’amministrazione Mazzola in termini di consiglieri, hanno in carica un vicesindaco, Bacciardi, ed un assessore, La Valle. La crisi, qualora si aprisse, dovrebbe portare anche all’allontanamento di questi? Una cacciata più volte paventata, ma mai davvero attuata da Mazzola, che sinora è rimasto in disparte nella vicenda ma che, se le cose andassero come detto poc’anzi, dovrebbe per forza prendere posizione in merito.