Riceviamo e pubblichiamo
«Noi sindaci siamo costretti a fare continuamente da esattori, e questo nuovo balzello a discapito degli agricoltori è una vergogna senza precedenti. Cosa ancora più grave è che il Governo Renzi ha prodotto il decreto il 28 novembre scorso, periodo durante il quale i Comuni stavano facendo l’assestamento di bilancio e non hanno dunque avuto il tempo né il modo di abbattere l’aliquota al 4,6 per mille. Gli agricoltori e i cittadini di questi comuni si trovano in difficoltà non per colpa dei sindaci ma per colpa del primo sindaco d’Italia, Matteo Renzi».
Lo ha detto il sindaco Sergio Caci questa mattina alla riunione organizzata da Coldiretti Viterbo durante la quale si è discusso dell’Imu agricola con agricoltori, sindaci della Tuscia e parlamentari delle varie coalizioni politiche.
«Nel nostro comune – ha aggiunto Caci – abbiamo cercato di agevolare il più possibile il settore agricolo applicando la tariffa minima, prevista dalla legge. Questo è stato possibile in quanto a Montalto di Castro già dal 2012 è prevista questa tassazione, ora allargata a tutti. Il Governo ha fatto anche un’altra cosa molto scorretta: ha trattenuto ai comuni i soldi dell’Imu agricola, ridimensionando e in qualche caso annullando, il fondo di solidarietà. E’ stata dunque sostituita un’entrata certa con una incerta, tolti di fatto i trasferimenti dello Stato ai singoli paesi, con l’unico scopo di dare una spinta propulsiva alla campagna elettorale delle scorse Europee, attraverso l’erogazione propagandistica degli 80 euro».
Il sindaco Caci ha terminato il suo intervento chiedendo ai parlamentari presenti, non di scrivere lettere ai ministri di questo Governo, ma di evitare di convertire in legge il decreto sull’Imu e di rivisitare tutto l’apparato normativo che riguarda il settore agricolo.