di Fabrizio Ercolani
Il maestro Leandro Piccioni, tarquiniese doc, ancora sugli scudi. Sua la rielaborazione musicale e la direzione della “Carmen” portata in scena dall’Orchestra di Piazza Vittorio. “Dopo l’esperienza del “Flauto Magico”, libera elaborazione dall’omonima opera di Mozart, con Mario Tronco abbiamo realizzato “Carmen”, su richiesta di Dominique Delorme, direttore artistico de “Le Nuits de Fourviere” di Lione. –spiega il grande musicista tarquiniese. – Carmen è uno spettacolo senza dubbio più imponente, con più di sessanta artisti fra musicisti, danzatori, coro e personaggi in scena. Per noi è stata una grande sfida realizzarla, ma come hanno dimostrato le straordinarie rappresentazioni di Lione e St. Etienne nel 2013, possiamo dire di averla vinta”. Leandro Piccioni, compositore, pianista e direttore d’orchestra, di formazione classica, in Carmen Piccioni svolge il doppio ruolo di pianista e direttore.
“Carmen è una storia tristemente contemporanea e parla di una tragedia che quotidianamente si ripete nel mondo: il femminicidio. La nostra non si discosta molto dal libretto originale, ma è immaginata come se ci fossero due mondi: uno terreno, rappresentato da una carovana di nomadi provenienti dal Rajastan che arriva in Spagna e l’altro extra-terreno rappresentato dal coro che interagisce con i personaggi, alla maniera dell’antico coro Greco”. Un’opera imponente egregiamente diretta da Piccioni che nel suo palmares vanta anche molte collaborazioni come solista con Ennio Morricone, con il quale ha svolto concerti in tutto il mondo. “Abbiamo lavorato con i personaggi, come con il Flauto Magico, scegliendoli per similitudini caratteriali. Carmen è Cristina Zavalloni e canta in francese che è la lingua originale dell’opera, Don Josè suo innamorato che alla fine la ucciderà è Sanjay Khan del Rajastan e canto in lingua Indiana. Micaela è la francese Elsa Birgè, Carlos Paz è il comandante Zuniga e canta in spagnolo, Houcine Ataa Escamillo il toreador canta in arabo. Il nostro modo di trattare il libretto dal punto di vista linguistico continua la linea della piena libertà in funzione delle lingue madri dei cantanti (il Flauto Magico è cantato in 8 lingue diverse)”. Piccioni ha scritto molte colonne sonore per film fra cui Il Sequestro Soffiantini, Ultima Pallottola, La Omicidi, Assunta Spina, Rebecca la prima moglie, Nemmeno in un sogno, Il Posto dell’Anima di Riccardo Milani, con cui ha avuto il premio giuria popolare al festival del cinema di Lagonegro (2003) e ha orchestrato e diretto le musiche non originali del film Lascia perdere Johnny di Fabrizio Bentivoglio, ottenendo la candidatura al Premio David di Donatello 2008 per la canzone “Amore Fermati”.
“L’organico fra strumentisti e cantanti è molto imponente. Abbiamo un gruppo rumeno, un gruppo indiano, i musicisti dell’orchestra di Piazza Vittorio con strumenti e percussioni di varie etnie afro-cubane, latino-americane, arabe e strumenti tradizionali come chitarra, pianoforte. Batteria, percussioni sinfoniche. In più c’è un orchestra d’archi tradizionale operistica, oltre ovviamente al coro lirico. -conclude Piccioni- Il 24 di giugno a Caracalla la nostra “Carmen” aprirà il festival omonimo ed è la prima rappresentazione assoluta in Italia.