Riceviamo e pubblichiamo
Il ristorante di Tarquinia NAMO Ristobottega e la sua chef Tiziana Favi saranno protagonisti di un episodio di “Provando o Mundo”, progetto che unisce viaggio, scoperta, gastronomia e videomaking con lo scopo di imparare e condividere diverse culture gastronomiche dei cinque continenti.
Così, nei giorni scorsi, Vinicius e Daniela – membri di Slow Food Brasil e protagonisti di questo viaggio culinario in giro per il globo – hanno parcheggiato a Tarquinia la macchina-tenda che fa loro da casa e, armati di camere, hanno visitato la sala e la cucina di NAMO, prima intervistando Tiziana, bravissima nel raccontare la storia e la filosofia della ristobottega, quindi “spiandola” in cucina nella preparazione del piatto scelto per la puntata.
Il cuore dell’episodio – che una volta montato sarà visibile sul canale YouTube di “Provando o Mundo”, oltre che sul sito ufficiale e sui canali social del progetto – è infatti la zuppa di cece dal solco dritto di Gradoli e baccalà, già presentata con successo da Tiziana nel corso di Slow Fish a Genova; una ricetta, stavolta, con quale reinterpretazione, con il baccalà mantecato e l’utilizzo della polvere di lampone dei Monti Cimini. Accompagnato dall’assaggio – tanto per restare in tema di eccellenze territoriali – dei vini dell’azienda tarquiniese Muscari Tomajoli.
“Sono stati molto carini e professionali: – racconta Tiziana – hanno fatto delle riprese di come si crea il piatto, assaggiando varie cose e raccontando i sapori che via via assaporavano”.