“Il Requiem di Mozart a Tarquinia: la potenza immortale di un capolavoro”

In attesa dell’esecuzione del Requiem di Mozart nel Duomo di Tarquinia, domenica 30 marzo alle ore 18.30, al culmine del Festival organistico “Iubilemus Deo”, pubblichiamo una illustrazione del capolavoro a firma del prof. Giovanni Lamberto Cardia, Presidente dell’Accademia Tarquinia Musica.

Il Requiem in Re min. K 626è l’ultima composizione incompiuta scritta dal grande W.A. Mozart (1756 – 1791) e avvolta da un’atmosfera di leggenda. Infatti, era luglio 1791 quando uno strano uomo si presentò a Mozart come una misteriosa apparizione per commissionargli una Messa dei Morti, in onore della prematura morte della moglie.

In realtà non era un’apparizione, ma il signor Leutgeb, che era alle dipendenze del conte Walsegg zu Stuppach, il quale aveva la poca pregevole abitudine di commissionare segretamente opere che spacciava come proprie.

Ricevuto l’incarico, Mozart si mise al lavoro, ma poco dopo dovette interrompere per altri impegni presi. Quando riprese il Requiem la malattia e successivamente la morte, avvenuta il 5 dicembre 1791, non gli consentirono di terminare la composizione.

Si sa poco di quello che accadde negli ultimi giorni della sua esistenza. La versione generalmente accettata vuole che le parti mancanti siano state completate dal suo allievo F.X. Süssmayer. In realtà qualche dubbio rimane. Recenti studi sottolineano che probabilmente il Lacrymosa fu terminato dal Süssmayer, poiché Mozart aveva lasciato le ultime indicazioni scritte e orali al suo allievo. Ma il Benedictus e l’Agnus Dei presentano tratti stilistici molto alti che difficilmente possano essere attribuiti al Süssmayer. Altri sostengono invece che anche gli ultimi brani furono scritti da Mozart, ma non erano orchestrati e furono completati dal suo allievo.

Comunque, il dubbio e il mistero rimangono. Alla fine del Settecento Il Requiem di Mozart rappresenta il più alto esempio di Messa dei Morti in forma di concerto per orchestra, soli e coro. Altre Messe per i Defunti erano state scritte precedentemente dai compositori franco-fiamminghi (Dufay,Ockeghem), da G.P. da Palestrina, T.L. De Victoria e dopo Mozart si sono cimentati nella scrittura del Requiem, L. Cherubini, H. Berlioz, R. Schumann, G. Verdi, J. Brahms (su testi tratti dalla Bibbia in tedesco nella versione di M. Lutero), G. Fauré, B. Britten.

Il Requiem è diventato il testamento della vita del grande Maestro, dedicata completamente alla musica e che alla fine deve confrontarsi con la morte. Nella tessitura dei vari brani traspare evidente la dolcezza, la forza, l’intensità, l’intimità, caratteristiche che proiettano la composizione verso il futuro, verso un nuovo modo di comunicare con la musica. Solo un grande genio come Mozart poteva creare questo capolavoro.

L’esecuzione del Requiem di Mozart che sarà realizzata dal Maestro Luca Purchiaroni e dal Coro della Filarmonica di Civitavecchia diretto dal Maestro Riccardo Schioppa, il 30 marzo nel Duomo di Tarquinia, sarà una versione molto originale per organo, soli e coro, che renderà l’esecuzione particolarmente emozionante.