L’economia del Regno Unito ha subito il suo più grande calo mai registrato tra aprile e giugno, con le misura di lockdown per il coronavirus che hanno spinto ufficialmente il paese in recessione.
L’economia ha subito una contrazione del 20,4% rispetto ai primi tre mesi dell’anno: la spesa delle famiglie è crollata quando è stato ordinato di chiudere i negozi, mentre anche la produzione di fabbriche ed edilizia è diminuita. Ciò ha spinto il Regno Unito nella sua prima recessione “tecnica”, cioè definita come due trimestri consecutivi di declino economico, dal 2009.
L’Office for National Statistics (ONS) ha detto che l’economia ha avuto una ripresa a giugno, quando le restrizioni governative sui movimenti hanno iniziato ad allentarsi. Jonathan Athow, dell’ONS, ha comunque spiegato che “nonostante ciò, il prodotto interno lordo (PIL) a giugno rimane ancora un sesto al di sotto del livello di febbraio, prima che il virus colpisse”.
L’ONS ha affermato che il crollo della produzione è stato causato dalla chiusura di negozi, hotel, ristoranti, scuole e autofficine. Il settore dei servizi, che alimenta i quattro quinti dell’economia, ha subito il più grande calo trimestrale mai registrato. Anche le chiusure delle fabbriche hanno portato alla produzione di automobili ai ritmi più lenti dal 1954. Il declino economico si è concentrato ad aprile, al culmine del blocco.
Su base mensile, l’economia è cresciuta dell’8,7% a giugno, basandosi sulla crescita di maggio. Negozi di abbigliamento, librerie e altri rivenditori non essenziali hanno aperto i battenti in Inghilterra il 15 giugno, mentre i lavori nell’edilizia sono aumentati dopo il forte calo nei due mesi precedenti.