(s.t.) Sportivo dell’anno, otto vittorie e due secondi posti in questa prima parte di stagione, un’accresciuta consapevolezza e uno standard in allenamento e gara notevolmente maggiori rispetto anche solo all’anno scorso: Tiziano Monti è, ormai, un atleta compiuto, nella testa – che non ha mai perso un colpo in termini di stimoli e determinazione – e nel fisico. Che spinta dopo spinta, dalla prima sessione in handbike tre anni fa, ha fatto sì che quello strumento diventasse ben presto un compagno di viaggio.
Insomma, parlare di successi con Tiziano sta diventando quasi un’abitudine. “Da una parte è un bene, – risponde senza troppe apprensioni – perché vincere aiuta a vincere. Dall’altra, bisogna stare attenti a non accontentarsi, per cui è ora di alzare l’asticella. Quindi, per ora, niente gare per un po’, ma ad agosto puntiamo un bersaglio più grosso”.
La scorsa settimana Tiziano ha vinto in Veneto, concludendo da campione regionale il circuito di tre gare che assegnano il titolo per la regione di affiliazione della società per cui è tesserato. Ma l’attenzione è già al futuro e ogni allenamento – anche quello concluso mezz’ora prima dell’intervista – è tutta al campionato italiano assoluto.
“Il 25 e 26 agosto andiamo a L’Aquila e, per me, iniziano dodici mesi che sapranno darmi tante, tante risposte importanti. Lo scorso anno agli Italiani ho chiuso terzo, sia in linea che a cronometro: ho lavorato molto, in questi mesi, e lo farò ancora per migliorare. Non so se basteranno per colmare il margine con Diego Colombari, campione uscente e atleta paraolimpico, ma metterò in campo tutto quanto posso”.
Paraolimpiadi è una parola che, lanciata come un sogno lo scorso anno parlando con Roberto Riccardi durante la presentazione del libro su Ludwig Guttmann, inventore dell’evento, pare diventare via via se non più concreta, quantomeno più realistica da sognare.
“Non so dirti se un traguardo così enorme sia effettivamente più vicino o meno. – risponde con grande senso del realismo Tiziano – Certo, dal mio punto di vista mi sento più forte, ma da quello delle classifiche e della competitività internazionale è ancora tutto lontanissimo. Per capire il mio livello dovrei confrontarmi con i primi della mia categoria a livello mondiale, partecipando a eventi come la Coppa del mondo, i Mondiali o gli europei. Per questo, come ti dicevo prima, il prossimo anno sarà quello della verità, dovrà esserlo”.
Per un appuntamento come quello di Parigi 2024 ci si qualifica, infatti, ottenendo punteggi legati ai piazzamenti nelle gare internazionali, oltre che venendo selezionati dal commissario tecnico azzurro. “Ho fatto degli stage e dei raduni con la nazionale, ma ancora nessuna gara con il tricolore addosso: anche questo è qualcosa che vedremo l’anno prossimo, potrebbe essere un nuovo anno zero e non avrò più scuse”.
La base da cui partire, però, è ancora più incredibile di quella mostrata sin dall’inizio di questa vita in handbike. La tenacia incredibile mostrata dopo l’incidente, l’ispirazione venuta dall’incontro con Alex Zanardi, il desiderio di riprendersi la vita sono stati motori enormi per intraprendere con una fretta vorace il percorso agonistico che lo ha portato ad alto livello nazionale. Ma oggi Tiziano ha qualcosa di diverso e in più, e lo si percepisce parlandoci: una consapevolezza, una serenità che arrivano sia dalla vita che dall’esperienza, in allenamento e in gara.
“La fase iniziale – riflette in proposito – quella in cui mi sono abituato all’handbike, all’azione da fare, agli allenamenti, l’ho completata quasi del tutto, il miglioramento grosso c’è stato, anche se chi mi segue tecnicamente, guardando prestazioni e allenamenti, crede io possa ancora crescere. Poi, chiaro, non ho più vent’anni, arriverà il momento del mantenimento, ma le prestazioni possono ancora aumentare in maniera importante. Anche per questo abbiamo cambiato il piano di allenamento: sono cambiato io a livello fisico, sono aumentate le prestazioni e lo vedo dalle velocità a cui vado in gara. Ora manca un gradino in più per la competitività ai massimi livelli nazionali e internazionali, magari aiutato da un mezzo più performante”.
“E poi, ora, affronto le gare più tranquillo – conclude Tiziano – ho imparato a gestire la tensione, prima dovevo isolarmi per ore prima di una gara, ora solo per qualche minuto, per trovare concentrazione prima della partenza. Ho capito che devo pensare più a divertirmi, a godermi i momenti, e oltretutto questo mi fa andare meglio. Ma sì, come dicevi prima, in generale a livello di vita mi sento più sereno”.
Anche se la tranquillità non è proprio nelle corde di Tiziano, che ci lascia incuriosendoci per un’avventura sin qui ancora misteriosa. “Ho fatto un’impresa sportiva di cui ancora non posso svelare troppo, ma magari entro fine anno potremo dire qualcosa. Aggiungo solo che è legata a un contest internazionale, ma di più non posso dire”.
Una notizia bella, per i suoi tifosi tarquiniesi, però arriva subito e senza troppa attesa: il 18 settembre prossimo Tiziano sarà al via della 10km del Mare, a Tarquinia Lido: tre anni fa, nel 2019, fu la prima gara a cui partecipò dopo essere salito in handbike da una manciata di settimane. Fu un momento di emozione enorme, perché quella gara si corse proprio il 6 ottobre, a un anno esatto dall’incidente che sembrava dovergli togliere la vita, prima che Tiziano se la riprendesse con una forza anche più grande di quella con cui spinge, ogni giorno, sui pedali.