Riceviamo da Lina Novelli e pubblichiamo
La giornata della memoria per gli studenti non vuole essere soltanto una pagina del libro di testo o il senso più stretto che si conosce della memoria vale a dire, l’attività mentale mediante attraverso la quale vengono immagazzinati e conservati o ripescati i dati ricavati dalla esperienza ,ma l’evento, ricordato nella didattica, diventa elemento essenziale degli elaborati degli alunni del primo liceo e va oltre l’offerta formativa inserita nel piano di studi.
Il 20 luglio 2020 si collega all’istituzione da parte dello stato italiano della giornata della memoria, dal 2005 la stessa è anche ricorrenza internazionale e gode del patrocinio delle Nazioni unite.
E’ stata scelta la data del 27 gennaio ricordando le truppe sovietiche dell’armata rossa che aprirono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, liberando gli ebrei che vi erano rinchiusi e svelando le atrocità della ferocia nazifascista.
Citando Churchill:”Il crimine più grave e più mostruoso mai perpetrato nella storia dell’umanità”.
Una guerra , in nome della superiorità razziale che provocò cinquantacinque milioni di morti, uomini donne, bambini: sterminato almeno un terzo del popolo ebraico oltre a rom, sinti, omosessuali, testimoni di Geova, malati di mente, disabili che furono fucilati , fatti morire di fame o sterminati nei camion e nelle camere a gas, bruciati nei forni o nelle fosse comuni, senza nemmeno il diritto al nome o ad alcun altro valore.
Per non permettere che, come ogni ricordo individuale, anche la memoria collettiva e storica possa rischiare l’oblio , gli elaborati dei ragazzi del primo liceo saranno oggetto di confronto in una apposita lezione sul tema.
Un confronto ed un dibattito che possa partire dalla considerazione che l’uomo è depositario di eguali ed inviolabili diritti e che nessuno può essere discriminato a causa del sesso, della razza, della religione, del ceto sociale secondo un principio inderogabile espresso dall’articolo 3 della Costituzione repubblicana.
Uno speciale contributo arriva dalla preside dell’istituto San benedetto di Tarquinia, Maria Grazia Catone, con un messaggio diretto alla popolazione scolastica: “Il giorno della memoria serve a creare un legame di valori fra le generazioni, a non dimenticare che gli uomini, a volte, hanno dato prove mostruose di sé e che l’indifferenza, la rassegnazione o il solo silenzio sanno essere colpevoli e più dolorosi di qualsiasi indignazione urlata.
Per questo motivo, il compito della scuola è quello di sollecitare i giovani a riflettere e ad elaborare idee su argomenti e valori fondamentali per il nostro vivere democratico e civile, rispettare ogni diversità, lottare contro antisemitismo, razzismo e discriminazioni, prodigarsi per l’uguaglianza di tutti gli esseri umani e farsi portavoce dei diritti di ogni singola persona. Solo così la memoria diventa radice del futuro”.