Riceviamo e volentieri pubblichiamo un ricordo del Maestro Lorenzo Balduini a firma di padre Augusto Baldini, suo compagno di varie avventure di ricerca storica e valorizzazione e tutela delle tradizioni e del patrimonio artistico culturale cittadino.
Il 6 novembre 2009 si chiudeva la vita terrena di colui che lo stesso padre, Alessandro, aveva definito “artista nel cuore e nell’anima”: Lorenzo Balduini, pictor cornetanus, artista, decoratore, appassionato ricercatore della storia della sua città che ha immortalato nei suoi schizzi, acquerelli, nei suoi articoli, monografie e in numerose ricerche portate avanti con meticolosa precisione.
Vorrei ricordare nell’anniversario della sua morte una pagina della sua esistenza terrena che esprime la sua vita ricca di fede e di valori. Lo faccio in questo anno della Fede e come parroco di San Giovanni e san Leonardo a Tarquinia. Confesso,che era un sogno di Renzo che io un giorno potessi essere a servizio della chiesa di Tarquinia.
Era il 28 luglio del 1999. Renzo aveva portato a termine un’opera che fin dall’inizio del pontificato di Giovanni Paolo II aveva sognato di realizzare. Un ritratto di papa Woytila, da donare al pontefice che lo affascinava per il suo ardimento e per la sua capacità di trasmettere l’annuncio della Fede in Cristo. Ricordo le decine e decine di foto e di istantanee di Giovanni Paolo che affollavano il tavolo del suo studio di via Giordano Bruno e la lunga e entusiasta realizzazione del dipinto, che volle realizzare in due versioni: una da donare in Vaticano e una da donare a me, come eredità e segno di un amicizia ci aveva unito nella ricerca storica e nella condivisione di una riscoperta delle tradizioni religiose e delle ricchezze del patrimonio delle chiese del nostro territorio.
La mattina del 28 luglio ci incontrammo a Roma ,nei pressi dell’Aula delle Udienze con suor Sofia, sorella di Renzo. Avevamo ottenuto la possibilità di presentare personalmente al papa il ritratto al termine dell’Udienza Generale. Renzo non nascondeva la trepidazione, che crebbe quando salimmo i gradini verso il seggio papale. Giunti davanti al pontefice, sorreggendo insieme l’ovale, toccò a me parlare. Lo presentai come pittore, come studioso e come uomo di fede. Renzo aveva il cuore e gli occhi gonfi di emozione. Il Papa contemplò il suo ritratto e fu visibilmente contento. Espresse i suoi complimenti, dando la mano al pittore che chiedeva una benedizione per sé e per la famiglia. Dopo alcuni giorni dalla Segreteria di Stato giungeva anche un ringraziamento con l’apprezzamento del Pontefice e il grazie al maestro Balduini per ciò che aveva compiuto a servizio della comunità diocesana.
Uscendo dall’aula, dopo l’abbraccio con Sofia, Maestra Pia Filippini, sembrava che Renzo potesse cantare il Nunc Dimittis (Ora lascia…). Il grande artista era nato proprio il 2 febbraio 1921, giorno in cui si legge il vangelo della Presentazione in cui si annuncia la preghiera del vecchio Simeone dopo l’incontro con il Redentore: Ora lascia, o Signore, che io vada in pace, secondo la tua parola, perché io miei occhi hanno visto la tua Salvezza. Aveva conseguito ciò che da tanto tempo vagheggiava. Volle questo evento immortalato nel volume “Balduini, un artigiano artista” che vide le stampe nel 1999 e fu presentato mentre il beato Giovanni Paolo II dava inizio al grande Giubileo dell’anno 2000. I dieci anni di intenso lavoro del nostro artista cornetano, anche se non privi di sofferenza, furono da quel 28 luglio 1999 illuminati dall’incontro con il Papa santo.
Fu un sigillo a colui che non solo vanta una fiorente produzione artistica, ma che soprattutto ha saputo valorizzare i tanti tasselli che compongono la storia della nostra terra, con un’attività operosa e magistrale, pazientemente ricostruita e custodita anche nel ricco archivio personale che ha lasciato.
Renzo, nei suoi interventi storiografici e artistici, ha tenuto viva la memoria dei nostri santi, di eminenti personaggi della vita ecclesiale e delle famiglie religiose che hanno operato nel nostro territorio. Ha ridato vita e colore a tanti luoghi di culto, quale cultore e custode zelante ha illustrato le più belle tradizioni religiose del popolo cornetano, esaltando affettuosamente il culto del Signore Risorto. Tutto ciò lo ha fatto mettendo al servizio della fede il suo ingegno, la sua tenacia, arricchita dal carattere intrepido e fiero, dall’amore sconfinato verso tutto ciò che si intrecciava alla storia della sua terra,della sua Corneto.
Ha scritto Luigi de Pascalis che la vitalità di un autore si misura nel tempo, che è tiranno galantuomo e che la grande e terribile scommessa in cui ogni artista punta tutto è sempre la stessa:che la sua opera gli sopravviva seppure per un soffio. L’opera di Lorenzo Balduini sopravvive e resta un’irrinunciabile punto di riferimento per chi ama Tarquinia e la sua storia. Grazie Renzo, amico e maestro di vita.
don Augusto Baldini