Un’operazione del Comando dei Carabinieri Tutela patrimonio artistico potrebbe regalare – o restituire – a Tarquinia un tesoro di enorme valore. Nell’ambito del sequestro operato dai militari – e di cui è stata data notizia su tutti i tg nazionali per la presenza di un’opera di Picasso dal valore stimato di 15 milioni – è stata infatti riportata nella disponibilità dello Stato italiano anche una statua romana del dio Mitra che uccide un toro del II secolo dopo Cristo, il cui valore è stimato attorno agli 8 milioni di euro.
L’opera, stando a quanto riportato dai Carabinieri, era su un furgone destinato in Svizzera, all’apparenza anonimo, che trasportava alcune piante e altro materiale: le successive analisi svolte dal patrimonio artistico fanno risalire alle aree archeologiche di Tarquinia e Vulci come possibili zone dello scavo clandestino del “Mitra”, in base alla presenza di reperti ed ambienti, nell’area, riconducibili al culto ed all’iconografia mitraiche e compatibili con la statua stessa. Si tratta, insomma, di un’opera di pregio storico ed archeologico enorme, soprattutto alla luce dell’eccezionale integrità: due esemplari simili si trovano al British Museum e ai Musei Vaticani.
Le sorprese, per Tarquinia, non finiscono però qui, ed anzi si accrescono con le dichiarazioni rilasciate a margine della conferenza stampa in cui si è data notizia dei recuperi da Dario Franceschini, ministro della Cultura. “La statua del dio Mitra ci è stata chiesta per un’esposizione temporanea ai musei Vaticani. – ha spiegato il Ministro – L’Italia, ad ogni modo, non ha seguito la via scelta all’estero di un grande museo nazionale dove esporre tutte le opere. Credo sia invece giusto che le opere tornino sui territori e vadano in musei più piccoli che così vengono valorizzati”.
“Il dio Mitra tornerà quindi a Tarquinia. – le parole testuali di Franceschini – La forza dell’Italia è quella di essere un museo diffuso. È una grande forza che va valorizzata”.
Se confermata, la decisione del Ministro della Cultura non può che far felici i tarquiniesi, che già in tema di recupero delle opere autoctone finite altrove hanno parecchio da recriminare nei confronti dello Stato. Oltre ai tanti tesori etruschi disseminati per i musei nazionali – romani in particolare – brucia ai cittadini che “La Madonna con Bambino” di Filippo Lippi, non a caso detta anche “Madonna di Tarquinia”, sia ospitata a Palazzo Barberini, a Roma, e varie campagne nel tempo sono state lanciate, anche su L’extra o Tarquinia Città, per cercare di riportare l’opera nella cittadina etrusca.