Il diario di Tex Willer: La magia del Memorial

di Tex Willer

Di cose da raccontare e da vedere in un campo di calcetto, anzi NEL campo di calcetto della Lanterna, ce ne sono a iosa; il Direttore in primis e soprattutto Leo Abbate in secundis, lo raccontano nel migliore dei modi. Ma ciò che accade fuori, tra il pubblico, da un punto di vista spettacolare, non è da meno.

Oggi vorrei parlarvi di uno scontro epico che avviene quasi tutte le sere del Memorial, tra due contendenti che si sfidano come due nemici storici, senza usare armi o cose simili, ma solo ed esclusivamente battute, prese in giro e sfottò, tipiche di un paese.

Davanti ad un folto pubblico e sotto la direzione di un Nazareno Dili canuto per l’occasione, i Nostri duellanti prendono posto sulle panchine di loro rispettiva competenza, pronti a scatenarsi.

Di solito il primo ad iniziare e Lui, Renato Guiducci, ex protagonista del Memorial con il suo fischietto da arbitro, giustamente rimpianto da tutti.

L’altro, Attilio Rosati, attento ad ogni azione, ad ogni commento dei mister, ad ogni giovane o perché no, vecchia promessa, che scende sul terreno di gioco.

Renato inizia quasi sempre appena Attilio esalta la giocata di un singolo.

Attilio: “Che giocata!!!”

Renato: “Che giocata? Sei sempre il solito fazioso, ma non lo vedi che c’ha du’ sinistri? A parte che te sei dell’Inter, ce sei abituato!!!”

Attilio da buon incassatore, attutisce il colpo e non disdegna la stoccata pesante.

Attilio: “Embè, certo che voi della Juve eravate abituati a vincere facile!!!”

Renato: “Vincere facile? Capirai, con gli acquisti che facevate voi, impossibile non vincere!!!”

Attilio:  “Io parlavo della Triade ladrona . . .”

Renato “Ancora co’ sta storia? Occhio che con Calciopoli 2 finite tutti al gabbio!!!”

Poi la partita in campo si fa interessante.

Attilio: “Guarda sto’ ragazzo come gioca bene, un fuoriclasse”

Renato: “Se vede proprio che non c’hai mai giocato a pallone, Attì, ma non lo vedi che quello corre in salita???”

Il giovane fuoriclasse segna un goal e Attilio non si fa sfuggire l’

occasione.

Attilio: “Com’è Renà, non parli? Il goal te lo sei perso?”

Renato: “E che un goal quello? E’ scivolato!!! Inutile, sempre il solito fazioso!!! Tutti bravi, tutti forti, ma te il pallone tra i piedi ce l’hai mai avuto? Al massimo avrai battuto qualche fallo laterale!!!

La partita prosegue, l’arbitro di turno non fischia un fallo inesistente ad uno dei suoi pupilli, e il tacco di Allah (episodio risalente a parecchi anni or sono, quando l’Attilio calcava i campi da gioco di Mecozzi, che in pochi possiamo raccontare!!!) comincia a borbottare.

Attilio: “C’era un fallo alto un “omo”, ma ce vede questo?”

Renato: “Fallo? Ma se manco l’ha toccato”

Attilio: “Scuola Juve . . . te l’ho detto prima!!!”

Renato: “Ma com’è che quando toccano i tuoi è sempre fallo netto e quando toccano gli altri e un normale contatto di gioco?”

Attilio: “E te facevi pure l’arbitro?”

Questo e tanto altro accade quasi ogni sera, delizie per noi che assistiamo attenti, studiando ogni loro mossa, perché poi nel silenzio della sera, ci ripensi e scoppi a ridere da solo, come un pazzo. Perché il Memorial è anche questo, battute, al sorrisi, divertirsi senza chissà quale eccessi!!!

Come si faceva da ragazzi, al piazzale d’estate, ore ed ore a parlare niente sigarette, niente alcool, nient’altro di più schifoso, ma solo noi e, spesso, anche Bibo…

Che magia il Memorial Fabrì…