di Leo Abbate
Seconda pausa di riflessione per il Memorial Fabrizio Tienforti: sedici gare giocate, 129 reti realizzate complessivamente e due pareggi soltanto, entrambi verificatisi la serata del 30 giugno, che paradossalmente è stata la serata più spettacolare vista finora.
Abbiamo imparato, quella sera, che pareggiare a calcetto è davvero difficilissimo e MB Giardini-Toto’s prima e Pippaccio&Pietruccio-Carrozzeria MaGiCar hanno dovuto faticare un bel po’ per riuscirci. Ma abbiamo imparato ben altro!
Tanto per cominciare, Juberto è il cugino del cugino del cugino di Stefano Tienforti (i lettori, aggiungano a piacere tutti i “del cugino” che gradiscono) e pertanto nessuno è più cugino di lui; non c’è da meravigliarsi, quindi, che gli abbiano intitolato una squadra, presto anche una via porterà il suo nome (Via Juberto).
Abbiamo imparato, la sera del primo luglio, che il fratello Dario Spirito, insieme ad alcuni dei cugini di cui sopra, non si cura troppo dei gradi di parentela quando deve vincere una gara e “giustizia” i “fratelli” del L’extra/Carpe Diem segnando quattro pappine senza fare una piega.
Due ammonizioni mettono per un turno fuori gioco Paracucchi e quindi la prossima gara Tienforti fra i pali a contrastare i “fratelli” del Toto’s: i Buddenbrook, a confronto, sembra una barzelletta e la saga familiare, non finisce qui.
Lo Scacciapensieri sugli scudi: i due Renzi padre e figlio prevalgono sul team Bar Diana – Casa Idea nella più classica saga familiare vista finora al torneo. Insomma, fra una parentela e l’altra, botte da orbi (sportivamente parlando, non mi fraintendete!). Domenica sera si ricomincia; chissà cos’altro impareremo!