Riceviamo da ANBI Lazio e pubblichiamo
“Il Consorzio ha sempre rappresentato un pilastro importante per il nostro territorio e la nostra agricoltura. La sinergia con il nostro comune, e la mia amministrazione, sarà totale per contrastare al meglio le sfide ambientali e sostenere la nostra comunità”. Così Francesco Sposetti, Sindaco di Tarquinia, ha inteso concludere l’incontro tenutosi nella giornata di ieri, presso la sala consiliare della città etrusca.
“La sede delle “serre” così come viene definita da tutti resterà – ha aggiunto il primo cittadino di Tarquinia – a disposizione del Consorzio di Bonifica come è sempre stato. Inoltre, il nostro comune – ha concluso Sposetti – ha chiesto di poter sottoscrivere una convenzione per i lavori di manutenzione con il Consorzio di Bonifica che rappresenta non certo una controparte ma una parte attiva per il territorio”.
Il Presidente del Consorzio di Bonifica Litorale, Niccolò Sacchetti, che ha aperto i lavori, ha ringraziato a nome di tutti i Consorziati di Tarquinia, il Sindaco per gli impegni assunti e si è detto disponibile per lavorare in sinergia con l’amministrazione comunale. All’incontro sono stati presenti, tra gli altri, i consiglieri della zona: Angelo Angelucci, Nicola Parenti ed Alessandro Serafini che hanno sottolineato con orgoglio le attività intraprese nel territorio davanti ad una platea di oltre 120 presenti.
Tra i temi affrontati quelli della carenza idrica. Nei 7.293 ettari irrigati il fabbisogno idrico mancante è pari a 500 litri/secondo. La rete irrigua progettata per 2.500 litri/secondo dispone di una concessione pari ad un prelievo di 2.000 litri/secondo ma la disponibilità irrigua negli ultimi 3 anni è stata pari a solo 1.500 litri/secondo. Il delta su 347 ettari è pari a 500 litri /secondo. Questi i numeri impietosi che sono stati registrati. Il nostro impegno – ha spiegato sempre Sacchetti – sarà quello di analizzare le disfunzioni degli impianti dovuti agli allacci fuori comprensorio irriguo che assorbono e sbilanciano il sistema idraulico. Ai consorziati chiediamo, entro ottobre, di presentare la domanda irrigua, con tutti i dati precisi. Grazie allo studio dei dati sarà possibile programmare al meglio le attività aziendali.
Il Presidente ha ricordato i progetti finanziati per le reti irrigue: circa 14 milioni di euro per il completamento proprio degli impianti irrigui per aspersione nella piana; quelli per ammodernare gli impianti pari a circa 500.000 euro, e i 10 milioni ottenuti per lo sfangamento della Diga di Canino. Sacchetti ha anche rimarcato gli investimenti realizzati in termini di mezzi (11 tra escavatori e trattori) e di personale (28 operai a tempo indeterminato; 8 a tempo determinato e 33 come avventizi). Lo sfalcio eseguito su 639.423 metri cubi del territorio. Così come sono stati riportati i dati delle manutenzioni: 59 interventi sulle condotte, 71 sugli idranti, 55 mediante sostituzione delle saracinesche e 21 di carpenteria meccanica. Obiettivo mantenere un ruolo irrigui il più basso possibile nonostante i costi per l’energia elettrica.
“Privilegeremo sempre – ha concluso Sacchetti che ha ringraziato tutti presenti ed il personale per disponibilità, passione e professionalità – il dialogo ed il confronto per vincere le sfide legate alla gestione delle risorse idriche e alla crisi climatica che sta colpendo l’agricoltura del territorio.