Riceviamo e pubblichiamo
Il capogruppo della “Lista Mazzola” Angelucci: «Ridicola l’astensione dei consiglieri di minoranza Olmi, Maneschi e Fiaccadori al voto della mia mozione».
«Ridicolo non votare la mozione contro il nucleare perché si usa la parola anacronistico e si cita il Governo Berlusconi». Lo afferma il capo gruppo della “Lista Mazzola” Sabina Angelucci, commentando l’astensione dei consiglieri di minoranza Silvano Olmi, Marcello Maneschi e Marco Fiaccadori all’approvazione da parte dell’assise comunale di Tarquinia del documento contro l’energia atomica. «La mozione esprime la piena contrarietà dell’Amministrazione all’anacronistico piano nucleare del Governo e la impegna a promuovere la partecipazione al referendum e a sostenere l’abrogazione di tale piano. – prosegue – Al riguardo, quindi, o si è favorevoli o contrari all’energia atomica. Non esistono vie di mezzo. Evidentemente alcuni esponenti dell’opposizione hanno dei dubbi su come schierarsi. Arrampicandosi sugli specchi, hanno tentato di motivare la loro scelta affermando che il testo presentava il termine anacronistico e chiamava in causa in modo inappropriato il Governo Berlusconi. Anacronistico ha ragione di esistere in quanto il piano nucleare non considera la realtà mondiale, dove tutte le Nazioni più avanzate puntano sulle fonti rinnovabili. Chiamare in causa il Governo Berlusconi è inevitabile, dato che, fregandosene della democrazia, il premier ha dichiarato di bloccare il referendum in quanto “a seguito dei sondaggi che abitualmente noi facciamo sull’opinione pubblica l’accadimento giapponese (l’esplosione della centrale di Fukushima) ha spaventato i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum il nucleare non sarebbe stato possibile per molti anni a venire. Fra un anno o due ci sarà un’opinione pubblica consapevole della necessità del nucleare”». Il capogruppo Angelucci sottolinea quindi l’incoerenza dell’atteggiamento dei consiglieri di minoranza: «Olmi, Maneschi e Fiaccadori hanno sempre espresso la loro contrarietà al nucleare, entrando anche nel Comitato per il SI al referendum. Poi, all’atto pratico, si sono rimangiati quanto detto. Forse perché favorevoli all’energia atomica?». Rivolgendosi infine a loro si domanda: «Chi è che fa campagna elettorale? Un consigliere che presenta una mozione nella sede opportuna? O chi, pur astenendosi nella votazione di un atto così importante, continua a permanere nel Comitato (bel serbatoio di voti)? Chissà come si giustificheranno?».