Riceviamo dall’ANPI Tarquinia e pubblichiamo
La rassegna cinematografica è iniziata il 3 febbraio, alla presenza di Lello Dell’Ariccia scampato alla deportazione degli ebrei a Roma, con la presentazione del ciclo di proiezioni e la visione del meraviglioso film di Roberto Rossellini “Roma città aperta” del 1946. In sala la presenza di oltre 70 spettatori ha rappresentato un primo significativo risultato in termini di partecipazione e di attenzione.
La rassegna cinematografica, nata da una collaborazione tra l’ANPI e Tarquinia Film Office che ha curato la selezione delle pellicole, grazie alla competenza di Gérôme Bourdezeau, coadiuvato da Antonio Paone, rappresenta l’occasione per vedere un’Italia diversa da quella della storia ufficiale, un paese che il cinema italiano ci ha raccontato meglio di qualunque altra forma d’arte perché ha avuto, e a volte continua ad avere, una capacità di identificazione con la propria gente che ha pochi eguali nella storia del cinema mondiale. Per questo l’Anpi ha voluto fortemente questa rassegna cinematografica convinta che le storie narrate dai film, a volte drammatiche, altre romantiche, dolorose, emozionanti, affascinanti, commuoventi, piacevoli, possono aiutare a mantenere viva la memoria collettiva di un periodo fondamentale per la nostra democrazia.
Il ciclo composto da sette film e da una conferenza letteraria, ci aiuterà a scoprire ed approfondire, attraverso il cinema, la grande storia del nostro paese dalla resistenza al 1974, offrendo diverse chiavi di lettura di quel periodo con alcuni fili conduttori che lo attraversano. Tra essi i libri di Beppe Fenoglio, il ruolo delle donne nella resistenza, il potere del cinema come arte e documentazione storica. Una pluralità di opere per esplorare temi, tempi e stili cinematografici differenti, per comporre un mosaico di esperienze e prospettive diverse da cui trarre un’immagine compiuta della storia contemporanea del nostro paese. Film recenti, datati, opere sconosciute e altre più note, finzione e documentari di registi affermati e di giovani autori. Un racconto per immagini che è parte fantastico, parte documentaristico.
Il programma della rassegna prosegue secondo il seguente calendario.
Lunedi 17 febbraio 2020 ore 17.30
Paradise del 2016, diretto da Andrej Končalovskij, che ha vinto il Leone d’Argento per la migliore regia alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia del 2016. È la storia di tre personaggi emblematici di quel periodo. Con questo film l’ANPI vuole aprire una finestra internazionale sulla seconda guerra mondiale.
Lunedi 2 marzo 2020 ore 17.30
L’Agnese va a morire del 1976, uno dei film più intensi e commuoventi di Giuliano Montaldo, con un cast eccezionale e le musiche del maestro Morricone. Il film squarciò un orizzonte vuoto, quello degli anni cinquanta e sessanta, durante i quali sulla resistenza calò un silenzio assordante.
Lunedi 16 marzo 2020 ore 17.30
Il partigiano Johnny del 2000, diretto da Guido Chiesa, tratto da un libro di Beppe Fenoglio, che per la prima volta racconta la Resistenza al cinema come esperienza umana globale, con eroi ed antieroi, luci ed ombre.
Lunedi 30 marzo 2020 ore 17.30
Una questione privata del 2017, una delle opere più difficili e intriganti dei Fratelli Taviani che è valso loro un nastro d’argento speciale nel 2018. Anche in questo caso il film è tratto da un’opera di Beppe Fenoglio.
Giovedì 26 marzo 2020 ore 18.00
Incontro letterario, presso la libreria Vita Nova, sulle opere di Beppe Fenoglio, condotto dal professore Vittorio Naccarato. Sarà un’occasione per riflettere e discutere di resistenza e letteratura.
Lunedi 06 aprile 2020 ore 17.30
Bianco e nero, lo straordinario documento storico di Paolo Pietrangeli del 1975 che narra l’Italia dopo la resistenza fino alla strage del treno Italicus. Si tratta di un’opera cinematografica di altissimo valore documentaristico recuperata presso l’archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico di Roma.
Venerdì 24 aprile 2020 ore 21.00
La seconda patria che ci verrà presentata dallo stesso regista Quaregna, un bellissimo documentario che ci racconterà di quando i migranti eravamo noi. Una riflessione sulla tematica dell’immigrazione e dell’integrazione: una realtà che ci riguarda e non ha senso continuare a rifiutare o ignorare. Simbolicamente sarà l’occasione per festeggiare, il giorno dopo, l’anniversario della liberazione.
Tutti i cittadini sono invitati a partecipare. ANPI Tarquinia