“A volte i passi perdono l’orientamento, ci portano fuori con la convinzione che là troveremo tutto ciò di cui abbiamo bisogno ma spesso ci scopriamo ancora più vuoti. Così ho deciso di provare a percorrere il mio “cammino inverso” immergendomi cautamente dentro di me. Così nasce questo mio primo intimo dialogo pubblico”: con queste parole Marina Bruni presenta la sua prima pubblicazione di poesie, edita qualche settimana fa da Temperino Rosso e disponibile sugli store digitali.
“Parlo di cammino inverso perché spesso andiamo a cercare soluzioni e significati guardando fuori, all’esterno, non riuscendo a trovarle. – spiega Marina presentando l’opera e il suo titolo che, appunto, è “Il cammino inverso” – Facendo invece il percorso inverso, guardando cioè dentro noi stessi, magari si si può riemergere e interrompere uno statico “galleggiare”. Ecco, io il mio cammino inverso, dentro di me, lo faccio scrivendo”.
La passione per la poesia Marina l’ha sempre avuta, e qualche anno fa ha iniziato ad affidare i propri versi ai social. “Quando la vita ti colpisce – riflette – tutti siamo costretti a cercare in noi un sistema per riemergere: a me scrivere distraeva dal problema, anche quando ne parlavo in versi. La poesia è stata, insomma, un modo per metabolizzare, perché quando si va a fondo bisogna affidarsi alla propria indole per tornare a galla”.
Verso dopo verso, la collezione di poesie ha preso forma, senza però che per determinata intenzione ci fosse quella di pubblicare. “Anche perché sin da subito ho avuto chiaro in testa che non volevo pubblicare a pagamento. – racconta Marina, spiegando come nasce il libro – Poi un giorno ho visto un bando di concorso “anomalo”, metteva in palio la pubblicazione gratuita di una raccolta e che non chiedeva, per partecipare, una poesia, ma una selezione. Mi ha fatto pensare che ci fosse una profondità maggiore nello scegliere e nel valutare, per cui ho partecipato, vincendo pur senza aspettarmelo”.
A gestire il premio era, appunto, Temperino Rosso, che quindi ha pubblicato 29 poesie di Marina nell’ambito della sua raccolta “Tracce di sabbia”, dedicata alla poesia. “Scegliere non è stato facile: su qualche poesia credevo un po’ di più. Ma nella selezione per il concorso, quasi facendolo apposta, ho mandato quelle che pensavo non sarebbero arrivate al lettore: invece non è stato così. La mia preferita? Una delle poche in cui scrivo di me, e che riguarda mio padre”.
“Non so se pubblicherò ancora – risponde in chiusura Marina – di certo non a pagamento. Cimentarmi con la narrativa? Mi piacerebbe, ci sto pensando. La poesia sgorga spontanea in me, difficile trattenerla. Un romanzo richiede un’elaborazione, un percorso inverso lungo anni.”