Riceviamo e pubblichiamo
Il Biodistretto “Maremma Etrusca e Monti della Tolfa” denominato brevemente MET si è presentato ufficialmente ad un pubblico di rappresentanti istituzionali e alla stampa all’interno della prestigiosa sede dell’enoteca regionale di via Frattina.
A seguito dell’approvazione del regolamento regionale che disciplina la costituzione dei biodistretti nella Regione dello scorso febbraio, il Lazio ha provveduto al riconoscimento dei primi territori che si sono distinti per l’impegno nello sviluppo del settore biologico. Trenta sono quelli presenti sul territorio nazionale che identificano, come specificato nella nuova legge regionale, un’area geografica omogenea con vocazione all’agricoltura biologica in cui i vari soggetti che operano nel settore “stringono un patto di solidarietà” per la gestione sostenibile del territorio, partendo dal modello biologico di produzione e consumo.
La Regione Lazio riconosce i vari biodistretti basandosi su una serie di indicatori che spaziano dalla presenza predominante sul territorio di sistemi di coltivazione, dei sistemi di allevamento e trasformazione a carattere biologico, qualità dell’ambiente, fino all’ omogeneità storica e territoriale e alla presenza di aree rilevanti dal punto di vista paesaggistico.
Il Biodistretto MET costituitosi lo scorso aprile, è il primo nel Lazio per estensione territoriale e comprende al suo interno i Comuni di Tarquinia, Tolfa, Allumiere e Monteromano e tre Università Agrarie di Tarquinia, Tolfa e Allumiere, oltre ad una quarantina di produttori agricoli, e tra gli altri l’Istituto di istruzione Superiore Vincenzo Cardarelli di Tarquinia-sezione di Agraria, la CNA di Viterbo e Civitavecchia, la Camera di Commercio di Viterbo.
Il processo di ideazione e creazione della rete è nato dalla spinta propulsiva del gruppo di produttori agricoli del territorio che hanno chiesto ed incontrato il supporto dei Sindaci dei quattro Comuni, dei Presidenti delle Università Agrarie di zona, di ARSIAL e delle altre associazioni di categoria interessate allo sviluppo del progetto.
L’iniziativa riveste un’importanza rilevante per il pregio delle finalità del Biodistretto nonché per il potenziale che lo stesso esprime in termini di azioni, interventi e iniziative che può mettere in campo. Il Met si pone infatti come macro obiettivi quelli della promozione del biologico, dello sviluppo sostenibile, della salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente, della valorizzazione e promozione delle produzioni agricole, sia in termini di recupero e tutela della tradizione rurale sia in termini di innovazione nella produzione e nella trasformazione, mettendo in rete i principali portatori di interesse a livello territoriale.
Il Biodistretto, che giuridicamente si presenta sotto forma di associazione riconosciuta, traduce queste finalità in un lavoro di panificazione attraverso la redazione di un Piano di gestione Triennale che l’associazione ha già redatto, attraverso un intenso lavoro di squadra che ha visto coinvolti tutti i rappresentanti del MET e che ha concretizzato una progettazione puntuale e condivisa nei vari settori di interesse.
Alla pianificazione, indispensabile strumento che l’associazione deve utilizzare per adempiere ai compiti che formalmente sono previsti dal regolamento regionale, si affiancano tutte le iniziative che può sviluppare e che rappresentano un prezioso volano di sviluppo economico del territorio. Il biodistretto può infatti mettere in campo attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, campagne di comunicazione, iniziative di informazione per operatori di uno specifico settore. In quest’ottica si è già svolto lo scorso 14 dicembre, un importante incontro tecnico tra apicoltori del MET sul miele e sugli insetti impollinatori, in collaborazione con Arsial a dimostrazione del lavoro che il biodistretto sta impostando per sostenere le singole filiere produttive, coinvolgendo Università, Enti di ricerca, operatori di settore ma anche i cittadini affinché progressivamente, attraverso adeguate campagne informative, acquisiscano maggiore consapevolezza in merito alle potenzialità del territorio e alle azioni che possono essere condivise per tutelarlo.
Nella giornata di martedì il MET ha scelto di raccontarsi dando la parola ai protagonisti di questa rete: Istituzioni che ne fanno parte, Enti che lo hanno sostenuto e, veri protagonisti i produttori agricoli.
Dopo il benvenuto e l’introduzione da parte del Presidente dell’Associazione MET Anna Cedrini, è intervenuto il Direttore di Aagrocamere Carlo Hausmann per sottolineare come un marchio bio possa essere utilizzato non solo come strumento di qualificazione dei prodotti ma anche dei servizi, come l’ospitalità e la ristorazione che potrebbero essere identificati e regolati da disciplinari con una nuova tipologia di marchio biologico sinonimo di qualità, attenzione al rispetto ambientale, al rispetto di requisiti definiti. Il Consigliere regionale Silvia Blasi ha messo in evidenza il grande lavoro svolto e quello ancora da fare perché venga riconosciuto e adeguatamente valorizzato. Il programma dei lavori è proseguito con l’intervento del Direttore di Arsial Fabio Genchi che ha messo in evidenza le difficoltà dovute all’elevata burocrazia e ai numerosi vincoli che gravano sul territorio del MET che ostacolano spesso l’imprenditoria locale, auspicando che la collaborazione con Arsial possa operativamente sostenere i produttori del territorio. In rappresentanza dei Sindaci dei quattro Comuni ha preso la parola l’Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Tarquinia, Martina Tosoni che ha posto l’accento sul grande ed impegnativo lavoro di rete che ha condotto alla nascita del MET, un esempio da condividere, un significativo impiego di sinergie e collaborazioni tra le diverse amministrazioni, associazioni territoriali e tutte le realtà imprenditoriali del mondo rurale, produttivo che esalta il potenziale economico, agricolo e turistico della zona.
Per i produttori sono intervenute Eleonora Gabrielli di Monteromano e Loretta de Simone di Tarquinia che hanno raccomntato attraverso la loro profonda e diretta conoscenza del territorio, di come le modalità di allevamento e coltivazione sono sempre state vicine a quelle previste dalle produzioni biologiche anche prima dell’avviamento dell’iter di certificazione, ricordando ad esempio che il bestiame pascola prevalentemente allo stato brado e che nelle campagne del MET gli allevamenti possono considerarsi ad impatto praticamente zero, in cui da sempre c’è grande attenzione al benessere dell’animale.
Il biodistretto Maremma Etrusca e Monti della Tolfa ha scelto di organizzare l’evento di presentazione ufficiale all’interno dell’Enoteca Regionale di via Frattina non casualmente. La location oltre a rappresentare il luogo ideale di valorizzazione dei prodotti del territorio, ha offerto la possibilità di utilizzare una cucina, permettendo a quattro cuochi del MET, espressione dei quattro comuni di Tarquinia, Tolfa, Allumiere e Monteromano di lavorare sul posto per l’organizzazione di un’esposizione e degustazione non solo dei prodotti ma di specifici piatti frutto dell’utilizzo condiviso dei prodotti del biodistretto. L’idea è nata dalla volontà di coinvolgere e stimolare i ristoratori ad una maggiore conoscenza dei prodotti di cui il biodistretto dispone ed incentivarli ad utilizzarli inserendoli nel proprio menu, perché il territorio possa essere “raccontato” con maggiore consapevolezza anche attraverso i prodotti locali, le tipicità e il biologico.
Il MET ha scelto un’ospite d’eccezione per la presentazione di questo connubio gastronomico, Sandra Iacopucci, esperta del mondo della ristorazione, appassionata divulgatrice di enogastronomia e da sempre cultrice dei prodotti a km zero, della cucina locale e soprattutto sempre attenta alla sostenibilità ambientale, che ha una sua seguitissima rubrica di cucina social che guida all’utilizzo di un’infinita varietà di prodotti sulla pagina condivisa su facebook con il celebre marito Osvaldo Bevlilacqua.
Grande successo per i quattro cuochi rappresentativi del MET che si sono presentati raccontando di quanto sia stato divertente, stimolante e spontaneo riuscire a creare proposte culinarie frutto dell’utilizzo condiviso dei prodotti del territorio: Tiziana Favi di Namo Ristobottega di Tarquinia, Eleonora Gabrielli dell’Agriturismo Il Noce di Monteromano, Paolo Cappelletti del ristorante Orsola di Allumiere e Alberto Morra “Buzzico” di Tolfa. Un lavoro che ha prodotto un risultato sorprendente che ha soddisfatto largamente tutti incontrando grande apprezzamento e che auspicano possa aprire la strada ad un crescente utilizzo dei prodotti locali presso tutti i ristoranti dei quattro Comuni del Met e in più in generale di tutta l’area di riferimento.