Riceviamo e pubblichiamo
Il prossimo 7 maggio, proprio nel giorno in cui si vive la manifestazione “AmaViterbo”, i ragazzi del secondo anno della sezione turistica del “Paolo Savi” insieme all’associazione Promogest, desiderano invitare la cittadinanza a visitare S. Maria della Peste,
una piccola chiesa da tempo sottoposta a lavori di restauro per evitare che perdesse il suo ruolo di luogo sacro e il valore simbolico che ha per la comunità di Viterbo.
Nel 1400 S. Maria fu eretta come ringraziamento alla Vergine per la scomparsa dell’epidemia di peste; poi è divenuta il monumento ai Caduti, il Sacrario di Viterbo.
Un luogo simbolico, proprio al centro della città molto cambiata dopo la chiusura dell’Urcionio – che scorre oggi al di sotto di Piazza del Sacrario – e dopo la costruzione di nuove strade e case, S. Maria della Peste è stato l’unico monumento lasciato intatto e rispettato per la sua sacralità.
Proprio da questi luoghi simbolici il “Paolo Savi” ha voluto iniziare un cammino di formazione per il nuovo indirizzo turistico, rivolto ai ragazzi che in prospettiva futura, sia in città che in provincia, potranno trovare occasioni lavorative nel settore turistico.
Già in altre, precedenti occasioni, l’attenzione dell’Istituto si è rivolta alla valorizzazione di luoghi di grande interesse artistico e simbolico per Viterbo, seppure poco note e visibili, come le chiese di S. Maria della Salute o la Carbonara, in cui gli stessi studenti hanno svolto attività di studio approfondito e accompagnamento per i visitatori. Si tratta di luoghi che sono sorti a punteggiare la storia di una città, carichi di simboli e tradizioni irrinunciabili che parlano dell’evoluzione storica e religiosa di una comunità. Così è per S. Maria della Salute che fu costruita per assistere le donne in difficoltà subito dopo il mille, o S. Maria della Peste che rappresenta il legame religioso e civile da una parte a onore della Vergine salvatrice, dall’altra – come Sacrario – a ricordo di chi ha dato la vita per la città, o la chiesa della Carbonara posta dove i Templari prima e i Cavalieri di Rodi poi presidiavano un’area di difesa della città.
Ecco dunque il perché della scelta effettuata dal “Paolo Savi”: riportare all’attenzione di tutti questi gioielli nascosti, dare adeguata visibilità a monumenti preziosi e importanti per la città, il tutto condotto dagli alunni del “Paolo Savi” che offriranno una grande opportunità di conoscenza artistica e storica a tanti cittadini e turisti e contemporaneamente acquisiranno, poco a poco, le professionalità adeguate per il loro futuro lavorativo.
Appuntamento domenica 7 maggio dalle ore 10.00 alle 19.00 – Piazza del Sacrario VITERBO