C’è anche il 12enne tarquiniese Simone Moi tra i 28 giovani cui oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito gli attestati d’onore di “Alfiere della repubblica” per essersi distinti “per l’impegno e le azioni coraggiose e solidali, e rappresentano, attraverso la loro testimonianza, il futuro e la speranza in un anno che rimarrà nella storia per i tragici eventi legati alla pandemia”.
Simone, da qualche tempo testimonial dell’associazione SuperAbile, nel 2009, quando aveva sei anni, fu ricoverato d’urgenza al Bambin Gesù per un intervento a causa di un tumore cerebrale. Operazione che gli ha compromesso la vista, senza per far scoraggiare il bambino – oggi ragazzo – di Tarquinia e, soprattutto, senza togliergli la passione per lo sport, dal karate all’equitazione a varie altre discipline.
Proprio da questo nasce la motivazione con cui la presidenza della repubblica ha accompagnato la nomina: “essere diventato un testimonial dell’inclusione e della pratica sportiva come occasione di crescita personale e collettiva. Proprio dalla sua passione per l’equitazione trae spunti ed esperienze che gli permettono di sensibilizzare i coetanei sulle tematiche della disabilità”.