Riceviamo dall’IIS Cardarelli di Tarquinia e pubblichiamo
Un bene inestimabile come Villa Bruschi-Falgari in Tarquinia richiede cure attente ed amorevoli per mantenere nel tempo il suo splendore. Cure che – tramontato ormai il tempo delle grandi fortune e dei mecenati illuminati – possono solo essere assicurate dalla mano pubblica, quando è attenta a custodire le memorie artistiche ed il patrimonio immateriale. Ma quando il compito è reso arduo dallo stato di conservazione attuale del bene e dalla cronica mancanza di risorse, solo il ricorso alla sussidiarietà della comunità civile e delle agenzie culturali attive sul territorio può farsene carico.
È quel che è accaduto per la “nostra” Villa, ormai da tempo patrimonio della Diocesi. La prima intuizione felice è venuta proprio dal Vescovo, Gianrico Ruzza, che si è rivolto a chi – per dovere istituzionale e per vocazione personale di chi la guida – ha il compito di promuovere sul territorio la salvaguardia delle memorie e lo sviluppo dei beni culturali: la scuola.
L’Istituto “Vincenzo Cardarelli”, da anni ormai è in prima linea nel promuovere idee ed iniziative innovative non solo dentro le proprie mura tessendo una fitta rete di collaborazioni con altri soggetti interessati. Il primo passo è stato la convenzione con cui la Villa è stata assunta in comodato d’uso, per recuperarla all’originario splendore e farne il centro di una serie di iniziative formative. Missione che è sostenuta dalla presenza nella scuola di molteplici indirizzi di studio: dai Geometri, per gli aspetti tecnici, al Turismo, per la promozione culturale del bene, ai Licei, per le indagini e la riscoperta dei lasciti storici, all’Agrario, per il recupero del vasto Parco e delle sue molteplici essenze arboree e vegetali.
Ma la scuola non può far tutto da sola ed oltretutto non dispone di grandi mezzi finanziari. Tuttavia è crogiolo di idee: e la sua Dirigente, Laura Piroli, si è immediatamente data da fare per individuare e connettere sinergie di diverse provenienze intorno ad un progetto di recupero e valorizzazione.
Il primo apporto, a titolo liberale, è venuto dall’ISAM e dal suo titolare Corrado Cinquanta: un importante intervento di bonifica delle zone verdi, per liberarne l’accesso e consentire ulteriori ispezioni. Intervento che si inquadra in una più ampia collaborazione per il ripristino dei viali e della zona boschiva, che si svilupperà su un arco di diversi mesi.
Ma c’è molto altro in preparazione: il bene è ormai tutelato con provvedimento di dichiarazione di interesse culturale ed è stato inserito nell’elenco dei beni accreditati alla Rete Regionale delle dimore, ville, complessi architettonici e del paesaggio, parchi e giardini di valore storico e storico-artistico della Regione Lazio. Sul complesso è stato redatto un primo progetto, che ha ottenuto un finanziamento regionale per interventi strutturali finalizzati alla conservazione della Villa nel suo insieme, sia negli edifici che nel parco e nelle altre zone funzionali. Nei giorni scorsi sono state eseguite indagini sperimentali sulle strutture, al fine di redigere il progetto definitivo ed ottenere il nulla-osta della Soprintendenza. Nei medesimi giorni è stato fatto il rilievo architettonico tridimensionale con il drone e i saggi di verifica per accertare l’eventuale presenza di affreschi o tempere. Le indagini sono state coordinate dai progettisti Arch. Roberto Sacconi, Arch. Giulia Fagotto e Ing. Paolo Brescia.
L’occasione è stata importante anche per gli studenti del corso Geometri del Cardarelli, che, grazie al Prof. Anzellini, referente dell’indirizzo, e al Prof. Mauro Mellini, hanno partecipato in prima persona alle azioni svoltesi nel sito, affrontando anche aspetti pratici, quali prove non-distruttive e semi-distruttive su parti significative delle strutture murarie e dei solai, ricerca di affreschi e di tempere sull’intradosso delle volte, scansione termica delle superfici parietali, rilievi d’assieme con drone. Queste esperienze, inquadrate all’interno dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, avranno sicuramente un seguito, in quanto caratterizzanti della nuova didattica laboratoriale, volta allo studio e alla risoluzione di casi pratici tipici della professione del Geometra. La Villa o “casino”, di pregiatissimo stile classicheggiante, progettato dall’architetto Virginio Vespignani nel 1860 ca., sarà infatti oggetto di ristrutturazione in un futuro che ci auguriamo possa essere quanto mai prossimo.