Riceviamo e pubblichiamo
Debutto musicale e poetico per la neonata associazione “Amici del Cardarelli”, all’insegna della passione per Fabrizio De Andrè: sabato 31 gennaio 2015, alle ore 17:30, nella suggestiva cornice della Chiesa di Santa Maria in Castello, alcuni studenti dell’IISS “V. Cardarelli” accompagneranno il pubblico Sulla cattiva strada, in un suggestivo viaggio tra poesia, musica e letteratura, che ripercorrerà, attraverso una selezione di canzoni di De Andrè, l’intenso e fecondo rapporto tra il grande cantautore genovese e la letteratura italiana e internazionale. Gli studenti, molti dei quali allievi dell’Accademia Tarquinia Musica, esibiranno il proprio talento artistico, interpretando De Andrè con il canto e gli strumenti. La direzione musicale è affidata a Gabriele Ripa, ex studente del liceo classico del “Cardarelli” e ora studente in Pianoforte al Conservatorio Santa Cecilia di Roma.
A narrare l’itinerario poetico e letterario tra una canzone e l’altra sarà la professoressa Manuela Nardella, docente di Lettere dell’Istituto, che così commenta l’iniziativa: “Questa serata nasce con l’obiettivo di raccogliere fondi per il Primo Certame Nazionale Cardarelliano, che la nostra scuola ha istituito quest’anno e che si svolgerà dal 16 al 18 aprile. Fabrizio De Andrè, che peraltro è legato a Vincenzo Cardarelli da invisibili fili, i quali saranno svelati nel corso del nostro spettacolo, è un cantautore che, a quindici anni dalla sua scomparsa, continua ad emozionare e a costituire un importante riferimento culturale ed etico anche per le nuove generazioni. Da insegnante resto sempre sorpresa nello scoprire quanti miei studenti non solo conoscano a fondo, ma amino e apprezzino un artista anagraficamente e generazionalmente distante da loro, eppure così vivo e presente in loro con il suo universale messaggio di profonda umanità. Il titolo della serata, Sulla cattiva strada, preso in prestito da De Andrè, vuole provocatoriamente riportare l’attenzione sul cammino della poesia, su quella strada oggi apparentemente dimenticata e disconosciuta, ma di cui il mondo ha più che mai bisogno, e che, posso testimoniarlo col mio lavoro, sa ancora affascinare e nutrire l’animo dei giovani.”