Riceviamo e pubblichiamo.
Per comodità con il nome Igenio comprenderò non solo la soluzione scelta per la raccolta differenziata nel Centro storico di Tarquinia, ma anche tutti i soggetti (consulenti, tecnici, operatori) che l’hanno ideata ed i soggetti che l’hanno scelta, quindi l’Assessore all’Ambiente ed il Sindaco che gli ha conferito la delega.
A scanso di equivoci, dico subito che, cosciente di quanto difficile sia scegliere le modalità di conferimento dei rifiuti in una realtà complicata come il nostro Centro storico, ho trovato che Igenio sia tra i sistemi “intelligenti” in circolazione- alternativi alla raccolta porta a porta (impossibile in Centro)- consono al nostro territorio ed anche il più accessibile, visti i costi delle soluzioni più suggestive e sofisticate.
Fin qui, quindi, da parte mia benvenuto a Igenio e soprattutto benvenuta raccolta differenziata a Tarquinia.
Come sempre succede di fronte ad una novità, in questi primi giorni c’è stato un gran parlare tra i residenti, alla ricerca di pregi e, soprattutto, di difetti. Mi è sembrato che i più si siano fatti distrarre dai gadget tipo sottolavelli e buste di plastica ecologiche (a proposito, si rompono tutte!), oppure abbiano guardato con sospetto alle chiavette elettroniche, indiziate di violare la nostra privacy. Non preoccupatevi, non credo che Igenio abbia la volontà, ma soprattutto le capacità, i mezzi e gli uomini per entrare nella nostra vita privata. Piuttosto, secondo me, l’unico difetto (ma non è da poco!) è che Igenio non ci ama, anzi, da sempre avverte un forte fastidio per il Centro storico ed i suoi residenti, che gli creano solamente problemi con la circolazione, con i parcheggi, con la presunzione del decoro architettonico e della pulizia delle strade, ed ora anche con la raccolta dei rifiuti. Difatti nessun Igenio abita nel Centro storico e qualche atavica ragione, o forse qualche sgradevole ricordo della sua infanzia, glielo fa odiare. Se potesse lo eliminerebbe oppure, dopo averlo finito di riempire di paletti e catenelle funeree, lo dedicherebbe esclusivamente a qualche fiera di paese e a qualche Presepe. Esagero? Vi dimostro che no.
Circa un anno fa partiva la raccolta differenziata nella Città di Tarquinia, fatta eccezione per il Centro storico, per il quale ci si riservava di studiare le soluzioni più idonee. In questa attesa però, da subito e senza nessuna logica motivazione, sparivano anche dal Centro tutti i cassonetti presenti sino al giorno prima e rimanevano solamente sei postazioni, tutte lungo le mura e quindi distanti per i più. Per un anno ci siamo sobbarcati, senza motivo, trasporti di sacchi di immondizia per distanze assurde. I più fortunati, alla faccia dell’ecologia, hanno preso l’auto per raggiungere i secchioni. Ma ingenuamente pensavamo ad una situazione provvisoria, in attesa che, con la raccolta differenziata, si sarebbe razionalizzato il tutto. Invece cosa si è inventato Igenio? I punti mobili di raccolta differenziata sono rimasti quegli stessi sei, tutti belli distanti, e per di più con orari imposti. E pensare che Igenio ha a portata di mano uno dei Servizi più efficienti dell’Amministrazione comunale, l’Ufficio Anagrafe, che, se consultato, gli avrebbe detto: nel Centro storico ci sono 1.354 nuclei abitativi per complessivi 2.811 residenti, con un indice di vecchiaia (persone oltre i 65 anni) del 177,8 (dati del 2010). O magari Igenio questa indagine l’ha fatta e ne ha tratto un altro motivo di fastidio: scusaci, Igenio, se stiamo andando troppo avanti con gli anni!
Per cui Igenio pensa che questo esercito di anziani, dopo aver fatto la giostra differenziata dentro le proprie abitazioni, controlli l’ora, e poi si trascini i suoi sacchetti differenziati per qualche centinaio di metri, mettendo viepiù in pubblica evidenza i propri acciacchi.
Sospetto fortemente che torneremo alla situazione cui abbiamo assistito un anno fa. Chi ha la memoria corta clicchi qui per vedere le foto di come si presentavano a cittadini e turisti alcuni angoli del centro storico, proprio il giorno della Befana 2011; poco più in là c’era il Presepe vivente, nessuno se ne poteva occupare, ed in quel modo rimase l’immondizia per i tre giorni successivi!
Senti a me Igè, tu sei ancora giovane e credi di potertene fregare, ma per una volta ascolta il consiglio di un anziano: tu sai già da solo che il pesante obiettivo che ti hanno assegnato (65% entro il 2012) non potrai raggiungerlo, anche perché sei partito con molto ritardo, ma se ti ci vuoi almeno avvicinare, devi prima avvicinarti a noi, magari inventandoti qualche postazione in più, per rendere più agevole la nostra parte di compito. Anche se non ci vuoi bene, ma nel tuo interesse.
Enrico Patrì, Vicolo Soderini, 3
P.S. Ho aggiunto alla firma anche il mio indirizzo, affinché chi frequenta il Centro storico capisca meglio alcune affermazioni fatte sopra.