“Appare davvero incomprensibile ed inqualificabile, l’atteggiamento perpetrato da Codesta Amministrazione nei riguardi del personale della Polizia Locale del Comune di Tarquinia”: esordiscono così, in una nota, le sigle sindacali F.P. CGIL, CISL F.P. e UIL F.P.L., per firma dei rispettivi segretari Luciano Perà, Renato Trapè e Lucio Corbucci, dopo il comunicato della scorsa settimana.
“Siamo stati costretti a dichiarare lo Stato di Agitazione da quasi due settimane – continuano i sindacati – dopo diverse e continue richieste di incontro sia da parte del personale che delle scriventi Organizzazioni Sindacali, senza avere mai un cenno di riscontro. Una chiusura al dialogo ingiustificata su problematiche a nostro giudizio, facilmente risolvibile attraverso un breve confronto serio e costruttivo. Una chiusura che nega il rispetto delle normali regole di relazioni sindacali ma soprattutto, risulta irrispettosa di quei lavoratori che hanno sempre dimostrato, con grande senso di responsabilità e del dovere, di far fronte volontariamente ad esigenze del servizio nonostante la carenza di personale”.
“L’attuale stato di agitazione evidenzia chiaramente che ormai la misura è colma e necessita di una risposta urgente. – prosegue la nota – Diversamente registriamo che l’Amministrazione si arrocca su una posizione indecifrabile, mostrando i “muscoli” del potere e lanciando indirettamente, velate minacce di procedimenti disciplinari, segnalazioni all’autorità Giudiziaria ecc. cercando di condizionare lo stato pisco fisico dei lavoratori, fregandosene altamente di affrontare e risolvere i problemi per un servizio migliore e più efficiente. Non sembra che il buon senso alberga al Comune di Tarquinia, invece l’arroganza…”
“Non siamo certamente sullo stesso livello di pensiero – concludono i sindacati – e non ci preoccupa la strada dell’intimidazione, siamo consapevoli che in particolari situazioni è importante assumersi alcune responsabilità per garantire un servizio al cittadino utente, ma siamo altrettanto convinti che non si può negare un incontro perché è sempre indispensabile parlare, chiarire e condividere ragionevoli soluzioni ad ogni problema senza alzare inutili barriere. Pertanto, manteniamo lo Stato di Agitazione in attesa di una convocazione, auspicando anche un intervento del Prefetto, riservandosi, in assenza di riscontro, di comunicare tempestivamente ogni altra azione ritenuta necessaria”.