Riceviamo e pubblichiamo
Si è svolto a Piacenza il 10 gennaio scorso presso la facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore l’incontro di presentazione del progetto “Horta 4 School” nato dal protocollo d’intesa tra la Rete Nazionale degli Istituti Agrari (Re.N.Is.A.) e Horta, spin off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza
«Questo progetto innovativo permetterà di accrescere le
capacità di risoluzione dei problemi dei ragazzi e di determinare il loro
orientamento professionale: questo è proprio lo scopo degli istituti agrari. Il
progetto, infatti, prevede lo sviluppo e il consolidamento delle competenze
chiave per l’apprendimento autonomo e combina la teoria con la pratica in un
contesto reale». Così la presidente della Rete nazionale degli istituti agrari, Patrizia
Marini, ha commentato durante la giornata di Piacenza il lancio del progetto.
«Quando l’innovazione e la tecnologia di alto livello vengono portate nelle
scuole, gli studenti ne traggono grandi benefici».
La Rete Nazionale Istituti Agrari, (della quale fa parte con la sezione di Agraria anche il Cardarelli di Tarquinia) costituita da 250 Istituti con sedi in tutte le 20 Regioni, è la Rete di Scuole più grande d’Italia oggi in essere.
Le nuove tecnologie e la digitalizzazione stanno rivoluzionando i più rilevanti ambiti della società, mutando rapidamente le attività lavorative e creandone nuove, anche nel settore agro-alimentare.
In questo contesto si inserisce il percorso formativo Horta 4 School, che si propone di avvicinare gli studenti degli istituti agrari all’utilizzo degli strumenti digitali in agricoltura
La sinergia tra ricerca e scuola
«Horta 4 School – spiega Vittorio Rossi, professore ordinario di Patologia vegetale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e socio fondatore dello spin-off Horta Srl – rappresenta per Horta un’importante iniziativa per consolidare il dialogo con le scuole e per promuovere la cultura dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile nel settore agricolo e delle filiere agro-alimentari. Affrontare sinergicamente con il mondo scolastico le trasformazioni che stanno interessando il settore agricolo è oggi fondamentale non solo per garantire competitività al nostro Paese, incentivando la crescita di un Made in Italy sempre più rispettoso della qualità, della salute e dell’ambiente, ma anche per stabilire uno scambio osmotico tra ricerca, mondo del lavoro e istruzione, investendo così nelle nuove generazioni».
“Siamo stati molto contenti – commenta il Referente della Sezione di Agraria del Cardarelli Prof. Odoardo Basili – di fare parte dei 16 Istituti del progetto. Il protocollo che prevede la dotazione di una capannina meteo servirà a costruire un modello previsionale per la riduzione e l’ottimizzazione dei trattamenti fitosanitari in viticoltura consentendo un risparmio economico per i produttori e un impatto meno significativo dal punto di vista ambientale della coltivazione.”
“Il progetto si inserisce proprio al momento giusto – prosegue Basili – e potrà rispondere anche ad esigenze specifiche dei nostri vitivinicoltori che in diverse occasioni ci hanno chiesto di programmare ricerche in tale senso e che ora grazie anche al vigneto sperimentale in essere nella nostra scuola e la dotazione della capannina meteo prevista dal progetto possiamo finalmente iniziare.”
Il Progetto si articola in due fasi distinte. La prima prevede per docenti e studenti percorsi di formazione, principalmente sotto forma di webinar, sulle attività da svolgere, gli obiettivi da conseguire, le tecnologie utilizzate e la loro applicazione.
La seconda si focalizza sull’introduzione dei Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS) nella gestione dell’azienda agricola e, in contemporanea, lo svolgimento di attività tecnico/pratiche di monitoraggio e raccolta dati nel corso della stagione.
Gli studenti avranno modo di partecipare attivamente alla creazione del modello previsionale e parteciperanno alle decisioni tecniche da prendere alla fine della fase di controllo meteo e caratteristiche degli attacchi.
Il nostro obiettivo – conclude Basili – è quello di adottare le stesse tecniche per studiare modelli di difesa sostenibile anche per i cereali autunno vernini e per le colture orticole. Vorrei che la nostra Sezione anche grazie alle tecnologie all’avanguardia del quale si è dotata e al contributo dei suoi studenti e dei suoi docenti possa essere una “casa” di studio e di partecipazione per gli operatori agricoli del nostro territorio e consentire una valida formazione per gli studenti del corso che potranno quindi avere forti possibilità per un inserimento nel mondo agricolo che sta enormemente cambiando. Basti pensare al progetto del Ministero che nei prossimi due anni vorrebbe far passare la percentuale dell’agricoltura di precisione dall’attuale 2,5% al 10% entro il 2021. Il progetto sarà coordinato dal Prof. Graziano Mazzapicchio e vedrà il coinvolgimento attivo per i prossini tre anni dei ragazzi delle classi terze e quarte della sezione di agraria.