Riceviamo dalla Capitaneria di Porto di Civitavecchia e pubblichiamo
La notte dell’8 febbraio gli uomini della Capitaneria di porto di Civitavecchia hanno individuato e successivamente fermato, al casello autostradale di Torrimpietra, con l’ausilio della pattuglia RS 55 della Polizia Stradale, quattro pescatori abusivi di origine pugliese, mettendo a segno un ingente sequestro di ricci di mare.
Durante articolate e complesse attività di monitoraggio e contrasto alla pesca abusiva di echinodermi, i militari della Guardia Costiera, alle ore 02.00 circa, a seguito di un lungo appostamento, hanno individuato infatti quattro sub intenti nella raccolta di ricci di mare lungo il litorale del Comune di Santa Marinella, in località Santa Severa.
Concitate le fasi successive, con i quattro pescatori di frodo che, caricato in auto il prezioso “bottino”, si sono diretti a velocità sostenuta verso il casello di Santa Severa dove hanno imboccato l’autostrada in direzione sud. I quattro sono stati poi fermati al casello di Torrimpietra da due pattuglie della Guardia Costiera e della Polizia Stradale.
A bordo dell’auto sono stati rinvenuti ed immediatamente sequestrati più di 10.000 ricci di mare, contenuti in sei casse e tutta l’attrezzatura subacquea utilizzata. Ai quattro soggetti sono state contestate sanzioni amministrative per un totale di 16.000 € per pesca di frodo di ricci di mare. Gli echinodermi, ancora vivi e vitali, sono stati successivamente rigettati in mare, tramite un’unità navale della Capitaneria di porto di Civitavecchia, arginando in tal modo ulteriori danni al delicato ecosistema marino della costa interessata.
“L’intensa attività di vigilanza della Guardia Costiera – commenta il Direttore Marittimo di Civitavecchia, Contrammiraglio Filippo MARINI – si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno, nell’intento di salvaguardare l’ambiente marino e tutelare gli operatori che, autorizzati, esercitano, legittimamente e nel pieno rispetto delle risorse, la pesca del riccio di mare”.