È passata quasi una settimana, il tempo necessario a riprendersi e rielaborare bene emozioni e sensazioni. Perché questi sono gli ingredienti di cui una maratona si compone: tempo, passione, emozioni, cuore. Ancora di più la Maratona di Roma, le cui strade corrono tra i luoghi di una bellezza storica, affascinante, calda, con il pubblico che spinge ogni atleta – dal campione al podista debuttante – con un entusiasmo sorprendente.
È passata quasi una settimana ed i cinque alfieri della Polisportiva Montalto ci raccontano per immagini ed emozioni la loro sfida ai 42 kilometri e 195 metri romani.
“Gara fantastica, emozionante e faticosa – spiega Angelo Piersanti, al debutto sulla distanza – specialmente gli ultimi 5 km, che però sono anche i più belli, corsi tra una folla che ti incita e grida il tuo nome!. “Daje Angelo, che è finita!”: a ripensarci mi commuovo ancora adesso, sarà che era la mia prima! E poi il traguardo… Superarlo è stata un’emozione indescrivibile, ti ripaga di tutto il sacrificio fatto in questi mesi: adesso sono un “Maratoneta”!”. E la dedica non può che essere speciale “La dedico alla mia bambina Licia, che so mi stava incitando, e a Daniela, mia moglie, che mi ha sopportato per tutto questo tempo!”
“La mia impressione della prima maratona detta in due semplici parole è stupenda ed emozionante”. Conferma l’altro debuttante, Luciano Calamita. “Una gara vissuta dal primo all’ultimo kilometro, con un paesaggio bellissimo, persone ai bordi della strada che davano calore ed incoraggiamento, con bambini di tutte le età che ti chiedevano un sorriso e scambiare di battergli il cinque. Poi cosa dire delle bande e dei dj che ti accompagnavano con una bellissima musica per tutto il percorso”. “Un grande ringraziamento – conclude Luciano – lo devo ai miei compagni della corsa, a Guido Salvi, Angelo Piersanti e Mauro Iarossi, senza dimenticare Massimo Maietto, Gianni Niccoli e Stefania Giannetti, che come me hanno vissuto questa bellissima esperienza. Chiuderei con un saluto a tutti i partecipanti alla maratona, con la promessa di parteciparvi anche il prossimo anno”.
Il primo dei cinque a tagliare il traguardo è stato Guido Salvi, capace di limare di pochissimo anche il proprio personal best sulla maratona. “Nonostante la condizione fisica non adeguata per affrontare la gara – spiega – complice un infortunio capitato venti giorni prima, direi che è andata bene: 3 ore, 6 e 19, migliorando anche se per solo 12 secondi il mio personale. Correre a Roma, comunque, è sempre un’esperienza unica e emozionante. Ringrazio gli atleti della Polisportiva Montalto e la nostra coordinatrice Stefania: con tutti loro ho condiviso questo evento ed ho sentito il loro sostegno”.
Più difficoltosa, stavolta, l’esperienza romana per Gianni Niccoli: “Ero arrivato a Roma con la speranza di finire la maratona, perché proprio nell’ultimo periodo sono stato fermato da una brutta influenza. Poi, finalmente, è arrivato il momento tanto atteso, sulla linea di partenza, per togliere ogni dubbio e percorrere i 42,195 fino alla fine. E devo essere sincero: per i primi 15 chilometri ho dovuto faticare per cercare di tenere un andatura tranquilla per arrivare fino alla fine, forse per l’entusiasmo e la voglia di giungere al traguardo”.
“Le gambe, anche se devo ammettere un po’ doloranti, mi hanno portato fino al traguardo con un tempo non aspettato, 3 ore, 39 minuti e 48 secondi – conclude Gianni – in condizioni ottimali avrei corso per scendere sotto le tre ore e mezzo, ma per questa volta sono contento come se l’avessi vinta. E poi avrò modo di riscattarmi. Un grazie di cuore a tutti gli amici incontrati lungo il percorso, che mi hanno sostenuto con il loro tifo, ed un saluto agli amici podisti abruzzesi, che lungo il percorso mi hanno riconosciuto e salutato”.
A capitanare la spedizione della Polisportiva, non poteva che essere Massimo Maietto: “Partecipare alla maratona di Roma è molto emozionante: si corre in posti fantastici e soprattutto il calore della gente, negli ultimi km in particolar modo, è fantastico. È un fiume di persone che ti incitano ed è una spinta forte fino al traguardo: ci arrivo ogni volta con le lacrime agli occhi”.
Le ultime immagini del racconto spettano a Stefania Giannetti, motore ed anima della Polisportiva, che ha seguito passo dopo passo la preparazione e la gara. “Lasciarli fuori dalla griglia, sotto l’arco di Costantino è stato durissimo – rivela – avrei voluto essere con loro fino a un secondo prima della partenza. Nei giorni precedenti avevo studiato un percorso, calcolando i loro tempi, per vederli in più punti possibili. Ero al km 2, 13, 16, 36, 38 e a piazza Venezia, all’arrivo: è stato fantastico!. Ho visto punto dopo punto la loro fatica, ho capito dai loro sguardi che stava andando tutto a meraviglia, ho anche frenato un po’ Gianni che stava andando troppo forte. Al 36 ho visto massimo un po’ troppo serio, ma mi ha tranquillizzata al 38 con un gran sorriso”.
“È stato bellissimo chiamare ed incitare moltissimi amici lungo il percorso. – conclude Stefania – E due lacrimucce mi sono scese quando li ho visti, di nuovo sotto l’arco di Costantino, con la medaglia al collo. Pure stavolta è andata! Massimo la nona e Gianni la dodicesima maratona: grandissimi. Grazie a loro, che sono quelli che vivo più da vicino, perché mi regalano queste emozioni. E grazie agli altri tre alfieri della Polisportiva Montalto, Guido, personal best a Roma, Luciano e Angelo, con i quali abbiamo condiviso la gioia della prima medaglia da maratoneti!”