Cartellino rosso per Tarquinia Lido, giallo per Montalto Marina, mentre si salva Pescia Romana: Goletta Verde, la campagna di Legambiente per monitorare e difendere il mare, pubblica i suoi “voti” alle spiagge. E se se la cavano l’Argentario e il Chiarone, non ci sono buone notizie per la coste della Tuscia.
Il campionamento effettuato il 16 giugno scorso alla foce del fiume Marta, a Tarquinia Lido, secondo la mappa on line di Legambiente ha meritato come giudizio un poco lusinghiero “Fortemente inquinato”, sulla scia di una costa laziale letteralmente martoriata da giudizi negativi. Poco meglio a Montalto Marina: il giudizio sulle acque alla foce del Fiora, in base alle analisi effettuate lo stesso giorno, riporta un “Inquinato” simboleggiato dalle ondine gialle.
Entro i limiti, e quindi verde, invece, il prelievo effettuato a Pescia Romana, alla spiaggia di fronte al fosso del Chiarone: una tendenza confermata dai prelievi effettuati il giorno precedente e risultati entro i limiti in Toscana, in particolare ad Ansedonia (foce del fosso Tagliata Etrusca) e alle Bocche dell’Albegna. “Inquinato”, invece, il giudizio sulle acque a Cala Galera.
Goletta Verde e Goletta dei Laghi sono in viaggio per analizzare la qualità del mare e dei laghi, a caccia di inquinamento, punti critici e scarichi fognari non depurati che mettono a repentaglio la salute dei bagnati e quella dell’intero ecosistema. I risultati delle analisi vengono aggiornati in tempo reale, non appena disponibili.
I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisici vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai chilometri di costa di ogni regione.
In particolare, i prelievi e le analisi nel Lazio sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente tra il 16 e il 17 giugno scorso. “I parametri indagati – spiega il comunicato di Legambiente – sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. I punti scelti sono stati individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio Sos Goletta”.