Riceviamo dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia e pubblichiamo
Torna giovedì 12 agosto, alle ore 21.30 nella Lizza della Torre di Dante a Piazzale Europa, il ciclo di conferenze “Gli Etruschi e Il Mare”, con il Direttore Scientifico del Parco Archeologico di Vulci, Carlo Casi, che presenterà gli esiti delle ultime scoperte alla necropoli dell’Osteria e a Poggetto Mengarelli, dove dal 2016 ad oggi sono state scoperte oltre 106 tombe etrusche.
“Le recenti ricerche e scoperte a Vulci” definisce il viaggio alla scoperta del territorio della metropoli etrusca, la cui storia penalizzata dalla carenza di fonti e dall’attività clandestina, risulta colmata dai dati provenienti dalle ricche necropoli, in particolare dai ritrovamenti negli ultimi scavi. Questo rivelano tre mostre inaugurate nelle ultime settimane: “Gli ultimi Re di Vulci. L’aristocrazia etrusca vulcente alle soglie della conquista romana” al Museo Archeologico di Vulci, oltre a due mostre itineranti “La Sfinge di Vulci” al Museo della Ricerca Archeologica di Vulci a Canino e “SFINGI, LEONI E MANI D’ARGENTO. Lo splendore immortale delle famiglie etrusche di Vulci” ora al complesso monumentale di S. Sisto a Montalto di Castro che, partendo dalle recenti acquisizioni, vuole evidenziare lo sviluppo della civiltà etrusca e i rapporti con l’Oltralpe seguendo il filo conduttore degli scambi commerciali e del comune atteggiamento di autocelebrazione delle aristocrazie antiche. Un itinerario che attraverso la cultura di Golasecca, giunge in Germania, seguendo le somiglianze storiche, antropologiche e artistiche tra gli Etruschi, i primi Celti e i loro predecessori della cultura di Hallstatt.
L’evento si svolge con il Comune di Tarquinia, sotto l’egida del MIC (Ministero della Cultura), della Regione Lazio, della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, della Direzione Regionale Musei Lazio, nell’ambito del progetto “EtruSCO”, finalizzato alla valorizzazione e promozione culturale del sito UNESCO delle necropoli di Tarquinia e Cerveteri e dei rispettivi territori. Gode inoltre della collaborazione dell’Assonautica di Tarquinia “G. Maffei”, dell’Università di Perugia, dell’Università di “Roma Tre”, del Museo del Mare e della Navigazione Antica e del Parco Archeologico di Vulci.