Patrizio Torresi. Non aveva iniziato alla grande, ma quando s’è cominciato a fare sul serio ha fatto la differenza. Decisivi due interventi negli ultimi minuti della semifinale col Toto’s (soprattutto una gran parata su tiro di Daniele Guarisco), tanti quelli regalati in finale, quando s’è arreso solo di fronte a conclusioni a botta sicura. Determinante.
Gabriele Biagiola. Il vero leader di questa squadra: sempre attento, deciso, determinato, trascina in silenzio i compagni, anche nei momenti più difficili e con pochi giocatori a disposizione. La finale è un capolavoro di posizione, gioco, quantità e – merce non frequentissima – gol: il suo apre i giochi e regala il primo di una lunga serie di sorrisi. Irrinunciabile.
Tiziano Monti. Del suo torneo si ricorda, soprattutto, il golden gol che regala la vittoria in semifinale contro Toto’s: ribattuta vincente da fuori area che batte Ercolani e permette ai rosa verdi di superare l’ostacolo più duro. Ma è continuo e sempre pronto in ogni occasione, finale compresa. Sorprendente.
Daniele Biagiola. Con Tiziano Faluschi rappresenta la coppia d’esperienza in un gruppo giovane: lui ci mette ben di più, anche in termini di qualità e di copertura. E soprattutto nel girone, non si fa mancare qualche soddisfazione in zona gol. Affidabilissimo.
Daniele Federici. È stata l’attrazione d’inizio torneo: prima di tornare a Grosseto per cominciare a preparare la sua seconda stagione in Serie B – un grosso in bocca al lupo da parte di tutti – mostra giocate da incanto e dà spettacolo ben assecondato dai compagni. Chissà cosa sarebbe successo se fosse rimasto sino alla fine. Fuoriclasse.
Marco Ferri. Un Memorial eccezionale: concreto in ogni fase di gioco, coraggioso e tenace, non sbaglia una partita e si dimostra uomo imprescindibile. Non molla mai in copertura, piazza recuperi e salvataggi e, un attimo dopo, è già pronto a rilanciare l’azione. O a finalizzarla, come dimostra il bottino di gol con cui chiude il torneo. Omnipresente.
Tiziano Faluschi. Pochi, come lui, sanno unire qualità, quantità e abilità nella giocata risolutiva. Segna in tutte le partite decisive – compreso il pareggio contro il Toto’s a cinque minuti dalla fine con un gol fantastico – gioca la palla con sicurezza anche nei momenti più delicati e guadagna un gran numero di falli. Prezioso.
Simone Serranti. Fermarlo è impossibile, ed anche limitarlo è impresa difficilissima: miglior giocatore secondo il nostro blog, la sua velocità e le sue finte incantano il pubblico della Lanterna. È a lui, nei momenti di svantaggio, che i compagni si appoggiano: e fanno più che bene. Immarcabile.
Luca Rossi. Sempre presente, anche se in panchina, dimostra preziosa affidabilità nelle prime, dure serate piene di assenze. E, in porta, aiuta i suoi a guadagnare la preziosa vittoria al debutto, con parate importanti contro Manetta/Agate. Garanzia.
Damiano Faluschi. Vince il Memorial senza poter giocare un minuto, costretto “in trasferta” dagli impegni di lavoro. Ma merita il plauso come tutti: è, da sempre, una delle anime di una squadra di amici che, anno dopo anno, è arrivata a questo grande risultato. Così come Leonardo Brizi e Daniele Bondi, preziosi supporti dalla panchina.
Marina Benedetti. La vera vincitrice di questo torneo: da anni mette la sua generosità a disposizione di ragazzi che si divertono a giocare a calcio, e la vittoria è un giusto premio anche per questo, oltre che per la costanza nel difendere – senza per forza lanciarsi in “campagne acquisti” – un gruppo che proprio dall’amicizia ha tratto il necessario per vincere il Memorial. Tanta è la festa finale che, dopo aver saltato sui tavoli del Tamurè, stamani si aggira per Tarquinia con un piede insaccato e fasciato. Da applausi.