Il Consigliere Comunale di Tarquinia, Alberto Riglietti (Fratelli d’Italia) ha incontrato un profugo della Dalmazia Romeo Manfredi Rotelli, già comandante la polizia municipale, “per conoscere da lui la storia della sua gente quando le truppe partigiane di Tito la annientarono gettando cittadini innocenti vivi nelle Foibe per una fine orribile mentre altra gente riusciva a scappare in Italia abbandonando per sempre la loro terra le loro radici ed ogni avere”.
Nella ricorrenza del giorno dell’esodo dei 350000 connazionali dalle terre istriane, fiumane, e dalmate, “è da l’immane tragedia, a lungo rimossa dalla memoria, che l’hanno contrassegnata, il concittadino Romeo Manfredi Rotelli, scampato da bambino a quei massacri, unitamente ai propri genitori, ricorda con accenti commossi quegli atroci eventi, rivelatigli dai sopravvissuti e da un’ampia pubblicistica sul tema, spesso misconosciuta se non proprio occultata”.
Rotelli ha tenuto a sottolineare come l’Adriatico orientale sia stato, da prima Romano quindi Veneziano ed infine italiano a completamento dell’Unità nazionale. Ed a riprova della sua asserzione, tiene a mostrare copia, gelosamente custodita, dello stemma di Zara, sua città natale ed ultima provincia italiana, ove, al di sopra dell’opportuna citazione latina, la corona civica è l’emblema sono sormontati dal leone Marciano, a testimonianza degli indissolubili legami di fraternità intercorrenti tra le comunità veneziana e zaratina.