(s.t.) Secondo molti politici locali – almeno stando a quanto mi dicono in questi giorni, incontrandomi in giro – quello del toto-assessore è un vezzo giornalistico che, oltre a risultare inutile e dispettoso, avrebbe la colpa di generare problemi ed ingarbugliamenti alle logiche (?) politiche e, per diretta conseguenza, al buon governo cittadino. Delle tante trovate riferitemi dai rappresentanti politici tarquiniesi, questa è probabilmente quella che più mi ispira risate ed ilarità; sensazioni che, ad ogni modo, in quei momenti riesco a contenere – più per educazione e cordialità che altro – e che di solito traduco in una frase: “Se la politica usasse, in queste situazioni, metodi meno carbonari e trasparenti nella scelta di persone ed incarichi, probabilmente noi che scriviamo avremmo poco da ricamare”.
Invece, da ricamare, ce n’è eccome; di persone che alzano il telefono per informarsi ed informarci ce ne sono a iosa, su ogni fronte, e quel che ne esce è spesso e volentieri se non l’esatta realtà dei fatti, quantomeno brandelli di strategie che effettivamente sono balenate nella testa di qualcuno.
Ad esempio, dalle vacanze di natale le forze politiche dell’attuale maggioranza escono con due problemi evidenti da affrontare, la cui gravità affonda le proprie radici, però, in questioni latenti e meno lampanti. Nelle riunioni di questi giorni – continui confronti nel Polo dei Moderati e direttivo, oggi, per il PD, in vista del confronto di maggioranza di domani – si parla infatti dell’assegnazione del posto da assessore lasciato vacante da Lucilla De Luca e della mozione di sfiducia presentata da Cesare Celletti nei confronti di Enrico Leoni. Problemi che, in una maggioranza compatta, di fatto non esisterebbero: ma alla prova dei fatti, le decisioni di questi giorni sembrano coinvolgere qualcosa di più dei posti in giunta, finendo per ridefinire gli scenari di forza e le alleanze di un gruppo amministrativo che inevitabilmente già guarda al dopo Mazzola.
Tutto nasce qualche mese fa, quando la transizione di Paolo Baldoni, consigliere eletto nel Polo dei Moderati ed in seguito aggregatosi alla Lista per Mazzola Sindaco, muta gli equilibri in consiglio in netto favore dell’assessore Enrico Leoni – nome espresso da quella lista – nei confronti del vicesindaco Renato Bacciardi. In questo contesto, le dimissioni di Lucilla De Luca aprono il fronte di scontro: a chi spetta quella poltrona? Vigono ancora gli accordi prelettorali che avevano disegnato la giunta post-voto o bisogna tener conto dei nuovi scenari consigliari?
Al di là dei nomi possibili, già fatti dalla stampa locale, e delle possibili difficoltà del Polo dei Moderati a produrre un nome che si di nuovo una “quota rosa” – il sindaco su questo punto è stato decisissimo e Bacciardi deve riaffrontare un problema che non è riuscito a risolvere in un’analoga situazione all’Agraria – quella che si gioca nei prossimi giorni è una partita delicata e che accende nervosismi: per capire la delicatezza del momento, basta riflettere su come, a confrontarsi, siano gli interessi politici di una lista che porta in sé il nome del sindaco con una che da sempre si identifica con quello del vicesindaco.
Il tutto in attesa che – entro fine mese – in consiglio arrivi la mozione di sfiducia per Enrico Leoni: una carta che non fa che ulteriormente agitare le acque di questi primi giorni “politici” dell’anno. Da domani il quadro inizierà ad essere più chiaro: chissà se questo porterà maggiore rilassatezza o più nervosismo tra i protagonisti delle vicende?