Riceviamo e pubblichiamo
Il 4 Febbraio si celebra la giornata mondiale sul cancro, la dott.ssa Gentilini dell’ ISDE (International Society of Doctors for the Environment) da sempre impegnata contro i danni provocati dagli inceneritori, in una lettera invita tutti ad una riflessione, sullo stato dell’arte della prevenzione al cancro.
La riflessione è sulla Prevenzione Primaria, (eliminazione delle fonti inquinanti) indicata come l’unica strada della guerra contro il cancro, da realizzare in un territorio come il nostro inquinato da più di 50 anni di servitù energetiche, dove il carico inquinante aumenta, lasciando nel cielo sopra Civitavecchia un segno indelebile, di grigio fumo e odor di morte. Ma chi è che fa Prevenzione Primaria?
Una buona occasione quindi per riflettere su una patologia che, secondo dati ufficiali, nel 2011 è stata diagnosticata in 360.000 italiani, ne affligge 2.243.953 ed ha causato 176.000 decessi.
Samuel S. Epstein , Presidente della Cancer Prevention Coalition, già nel 2005 diceva che i “generali che conducono la guerra al cancro, dopo aver speso 50 miliardi di dollari, dopo trent’anni la triste realtà è infine affiorata: stiamo infatti perdendo la guerra al cancro. L’incidenza dei tumori – in particolare della mammella, dei testicoli, della tiroide, nonché i mielomi e i linfomi, in particolare nei bambini – che non possono essere messi in relazione con il fumo di sigaretta, hanno raggiunto proporzioni epidemiche, C’è una forte evidenza scientifica che questa moderna epidemia sia dovuta all’esposizione a cancerogeni industriali in tutti gli ambienti – aria, acqua, suolo, ma anche nel cibo, cosmetici, farmaci. Trascurando la prevenzione – il principio basilare che la medicina ci ha insegnato nel corso dei secoli e la necessità di ogni scienza ancora una volta sottolineata nella guerra contro il cancro – i nostri generali del cancro hanno abbracciato la strategia del “controllo del danno”, simile al trattamento dei soldati feriti, invece di cercar di impedire l’avanzata del nemico. Il semplice fatto – più il cancro viene prevenuto e meno c’è da curare – continua a non essere presente nei piani di battaglia de! i genera li”.
Ed Epstein dice che Il crimine è che molti di questi tumori sarebbero evitabili”.
Il nostro territorio è interessato da numerose fonti inquinanti, come la centrale a carbone di Civitavecchia. il Porto di Civitavecchia sprovvisto di banchine elettrificate, la centrale di TVS, la centrale di Montalto di Castro, che nessuno tiene sotto controllo ai fini della Prevenzione Primaria, utile per ridurre il danno ambientale e sanitario.
Eppure gli studi ci sono, a Civitavecchia l’incidenza di cancro è preoccupante, come una vera e propria epidemia eppure, nessuno interviene, nessuno si prende la responsabilità di verificare se davvero, un territorio come il nostro può ancora sopportare tale carico inquinante.
Dove si brucia carbone, la parola controllo è rara, come i dati sulle emissioni al camino, come sull’aria che respiriamo. Dove il controllato, fa il controllore, con buona pace dei sindaci che partecipano, come arbitri silenziosi, dentro il consorzio per la gestione di un Osservatorio Ambientale, sovrapposto a quello ufficiale istituito dalla Regione Lazio.
Il cancro uccide eccome, città come Civitavecchia non hanno neanche un registro tumori, nessuno ha mai realizzato, lo screening sull’Arsenicosi, cronica come invocato da anni dai medici ISDE del comprensorio.
La provincia di Viterbo che se pur avviato un anno fa il Registro Tumori, impiegherà anni per avere dati ufficiali, di cui nessuno avrà di che fidarsi, visto come è andata la storia della prevenzione ai tumori fino ad oggi.
Il mondo ricorda il 4 Febbraio come la giornata contro il cancro, noi ricordiamo ai sindaci del nostro comprensorio che per una Prevenzione Primaria contro il cancro, per essere efficaci in concreto, è necessario ridurre le fonti inquinanti, solo così si potrà ridurre l’incidenza di tumori.
I sindaci che accettano soldi dall’inquinatore, non realizzano di fatto nessuna riduzione di inquinamento, non programmano nessuna forma di Prevenzione Primaria, unica via d’uscita dall’epidemia del cancro.
Il 4 Febbraio tutti siamo invitati a fare una grande riflessione su quanto ci costa in termini ambientali e sanitari, la ricaduta inquinante delle centrali elettriche, come di tutte le fonti inquinanti. Chi inquina continuerà a farlo fintanto che, non saranno sottoposti all’obbligo di pagare in maniera preventiva il pagamento del danno, alla salute e all’ambiente che oggi è totalmente a carico della collettività, di tutte le famiglie coinvolte nella tragedia della malattia.
Marzia Marzoli