Riceviamo e pubblichiamo
Sabato 12 marzo , alle ore 17, presso la Sala Sacchetti di Palazzo dei Priori, sarà presentato il volume , curato da Valentina Rossi, che contiene gli Atti del XIII incontro di TRA ARNO E TEVERE. Gli Incontri che si tengono con cadenza annuale, in autunno, nel Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina, affrontano temi diversi.
L’ultimo Convegno organizzato dal Gruppo interdisciplinare per lo studio delle tradizioni dell’Alto Lazio, diretto dal professor Quirino Galli, con il sostegno e il contributo di Fondazione Carivit, ha riesaminato il tema del gioco.
Nella sua opera Homo ludens (1938), il saggista olandese Johan Huizinga sostiene che quattro sono le caratteristiche più importanti del gioco.
1) La libertà del soggetto: il gioco è un atto libero, che si compie solo perché procura gioia.
2) Il gioco non rappresenta la vita vera. Il bambino sa che quando gioca fa per scherzo, è una finta, ma lo compie ugualmente con grande serietà.
3) Il gioco è limitato nel tempo e nello spazio.
4) Il gioco porta in un’altra dimensione, che è nella parte più intima dell’uomo.
Il gioco non rappresenta un’attività puramente infantile, bensì una necessità insita nell’adulto di ogni età, che sente il bisogno di impegnarsi in particolari esercizi congeniali alla propria personalità e che gli permettono di soddisfare pure certe esigenze di competitività e di evasione necessarie al proprio equilibrio psichico e fisico. Ecomunque il bambino a dedicare la maggior parte del tempo e delle energie ad attività ludiche; nel gioco il bambino scarica l’energia repressa nelle ore scolastiche, allaccia amicizie, esprime liberamente la sua creatività e si diverte a calarsi nel mondo dei grandi.
Per l’antropologia i giochi sono dei media culturali, oggetti cioè che stabiliscono connessioni fra la società adulta e quella infantile. Fin dall’antichità i bambini avevano a disposizione numerose opportunità di gioco legate alla vita all’aperto e all’utilizzo di materiali facilmente reperibili nell’ambiente (sassi, pezzi di legno, avanzi di stoffa..): è interessante notare come in tutto il mondo i giochi più elementari siano molto simili tra loro e accomunino bambini di etnie e lingue diverse.
Ne parleranno Quirino Galli, Direttore del Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina, Marcello Arduini, docente di Antropologia culturale all’Università della Tuscia, e Pino Galeotti, Regista RAI.