Riceviamo e pubblichiamo
Le Università Agrarie sono “beni culturali”, custodi dell’identità socio-culturali e storiche, delle comunità locali, e vanno tutelate nell’ottica di una modernizzazione amministrativa, finalizzata all’efficienza gestionale e alla razionalizzazione della spesa pubblica.
Su quanto sopra, a scriverlo, è la legge dello Stato italiano, il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n.42, il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, in quanto testimonianze avente valore di civiltà, mentre a confermarlo, è il grande lavoro dell’assessore regionale del Lazio Giuseppe Emanuele Cangemi (PDL), avente ad oggetto, “una riforma epocale” per gli enti agrari della nostra Regione.
Quindi, nessuna chiusura di Università Agrarie nel Lazio: giù le mani sì, ma dalla speculazione politica “trasversale” e non, a buon mercato.
Il 12 marzo scorso sostenni a pieno la riforma che l’assessore regionale Cangemi (PDL) sta portando avanti, dopo che, per decenni di sinistra alla guida della Regione Lazio, non è mai stato fatto nulla di tutto questo, dimostrando quindi attenzione, verso questi importanti enti, ed è questa la strada giusta che si sta già percorrendo e che va sostenuta.
Essa, si muove su due direttrici, “la prima”, è quella della “razionalizzazione in termini di spesa pubblica”, “la seconda” è quella della “conservazione e tutela nell’esistere, di questi enti, come, non solo “soggetti culturali”, ma “vigili custodi”, di quella memoria storica, che affonda le radici, nella vita rurale e nell’integrità della proprietà collettiva.
Esempio su tutti, di questa riforma, è la riduzione della rappresentanza politica, con l’esempio della nostra Università Agraria, istituita con legge dello Stato post-unitario, 4 agosto 1894 n.42, dove i membri del C.d.A., scenderanno da 20 a circa 10, e la Giunta, da 6 assessori scenderà a 3.
Bene da sottolineare, è la contrarietà, espressa dal Presidente Antonelli, che di critica ha fatto notare, come sui terreni di proprietà collettiva del Comune di Valmontone, siano sorti un outlet e un parco giochi, quindi mi pare di capire, nessuna speculazione sui terreni di demanio collettivo, non è vero?, e sotto nessun’altra forma.
In questi giorni scriverò all’assessore Giuseppe Emanuele Cangemi (PDL), per rinnovare il pieno sostegno, al suo importante lavoro di riforma e di modernizzazione degli enti agrari.
Alessio Gambetti
Consigliere PDL all’Università Agraria di Tarquinia