Gambetti: “Lo sviluppo cittadino passi dal patrimonio archeologico”

Riceviamo e pubblichiamo

Lo sviluppo economico ed occupazionale di Tarquinia deve passare anche e soprattutto nel sempre più costante investimento di risorse finanziarie nella valorizzazione del pregiatissimo patrimonio archeologico che la stessa custodisce. In questa direzione è importante e strategico il finanziamento di circa 1.300.000 di euro che la Regione Lazio, giunta Polverini, ha stanziato credendo nella valorizzazione della nostra Necropoli Etrusca dei Monterozzi, insignita il 2 luglio 2004 dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.

Patrimonio di unicità e di elevato pregio la Necropoli dei Monterozzi con le sue tombe dipinte non solo è il fiore all’occhiello ma il miglior biglietto da visita nel mondo della nostra Città. In tal senso gli importanti progetti del Comune di Tarquinia, presentati lo scorso venerdì 19 aprile, sono un segnale verso l’auspicabile “intera” valorizzazione della vasta area della necropoli nella giusta spinta di una sempre più integrata valorizzazione con l’Acropoli etrusca di Tarquinia, la città dei vivi. In questi anni diverse le proposte avanzate al Comune di Tarquinia atte alla valorizzazione della nostra necropoli etrusca, che vediamo con orgoglio concretizzarsi oggi nei progetti presentati.

Non va dimenticata la “Civita”, l’antica città etrusca di Tarquinia, che fin troppo in questi anni è stata posta ai margini, per non dire abbandonata in quello che deve essere invece un serio e sinergico progetto di valorizzazione tra istituzioni, locali, provinciali, regionali e nazionali, il tutto insieme alla Necropoli dei Monterozzi. L’Acropoli etrusca di Tarquinia è sia sito archeologico naturalistico di primo piano ed elevato pregio, nonché “buffer zone” nel Piano di gestione UNESCO – Cerveteri e Tarquinia. Sul fronte della salvaguardia e valorizzazione di Porto Clementino, come annunciato nei giorni scorsi, sabato 20 aprile è stata inviata alle istituzioni la “lettera – dossier” con la quale si segnala la grave situazione in cui versa l’antico approdo marittimo e con la quale si richiama ad una seria assunzione di responsabilità da parte delle autorità competenti perché si tuteli e valorizzi questo nostro importante bene storico. Porto Clementino insieme all’area archeologica di Graviscae colonia romana questa dedotta nel 181 a.c. e l’area naturalistica della Salina di Tarquinia, devono essere il grande attrattore turistico culturale per il nostro litorale.

Tutto questo non è solo una risorsa, è molto di più. È la grande eredità lasciataci dal grande popolo etrusco, di qui la vera sfida di noi tutti, nessuno escluso, nella piena consapevolezza e nella seria responsabilità di arrivare ad una sua completa valorizzazione al fine di rilanciare l’economia e l’immagine di Tarquinia nel mondo.

Alessio Gambetti
Popolo della Libertà di Tarquinia