Riceviamo e pubblichiamo
Il 2 luglio 2004, sette anni fa, presso una ridente cittadina cinese, le Necropoli Etrusche di Tarquinia e di Cerveteri, furono insignite, dall’Unesco, del prestigioso riconoscimento di “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”, attraverso una serie di criteri valutativi.
Un anniversario, che non può essere dimenticato, ma che va rinnovato anno dopo anno: ad oggi questo non è mai avvenuto, e mai è stato ricordato.
Propongo quindi, che venga messo presso l’ingresso principale della Necropoli Etrusca ed “esteso a tutti gli ingressi autostradali di accesso alla nostra splendida Tarquinia”, il cartello che indichi “Benvenuti a Tarquinia – Necropoli Etrusca – Patrimonio Mondiale dell’Umanità”, visto che ad oggi di tutto questo non c’è nulla ancora.
Di contro, amaramente, come è possibile constatare direttamente sul posto, la segnaletica informativa, presso l’intera area archeologica è fatiscente, insufficiente e mal posizionata.
Sullo stato attuale della Necropoli Etrusca, purtroppo, devo registrare, che tante sono le mancanze negli anni, non colmate.
Mi chiedo quindi, dopo sette lunghi anni, da quella significativa ed importante data, e quattro anni di amministrazione Mazzola, qual è la reale situazione della Necropoli Etrusca della Monterozzi?
In merito scriverò al “delegato responsabile” per l’amministrazione Mazzola, l’Assessore con delega all’Unesco e alla valorizzazione delle aree archeologiche, arch. Angelo Centini, al quale consegnerò un dossier che raccoglie lo stato in cui versa “oggi” l’intero sito archeologico.
La nostra Necropoli Etrusca, come l’Acropoli di Tarquinia, considerata quest’ultima, zona tampone nel “piano di gestione Unesco”, sono un patrimonio incredibile ed unico, che c’è stato lasciato in eredità dagli Etruschi e che noi abbiamo il dovere di valorizzare, curare e tutelare, perché fonte di ricchezza per la nostra Città; serve quindi, un serio impegno di tutti gli Enti preposti alla sua gestione.
Alessio Gambetti
Popolo della Libertà di Tarquinia