Riceviamo e pubblichiamo
Individuare proposte innovative e sostenibili per riqualificare e acquisire il sito industriale della centrale di Montalto di Castro attraverso un bando pubblico. È il progetto presentato oggi presso il Centro Informazioni dell’impianto intitolato ad Alessandro Volta da Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia, Sergio Caci, Sindaco di Montalto di Castro, Vito Consoli Direttore Ambiente e Sistemi naturali regione Lazio, Mauro Mazzola, Presidente della Provincia di Viterbo e Maurizio Stirpe, Presidente Unindustria Lazio.
I soggetti interessati a presentare progetti e acquisire il sito potranno presentare la propria Manifestazione a partire dal 24 Maggio, alle condizioni specificate nell’Avviso che sarà pubblicato sulla piattaforma www.futur-e.enel.it il giorno stesso. Le Proposte Progettuali, complete di allegati tecnici e Proposta Vincolante di Acquisto, dovranno pervenire entro e non oltre il 3 Ottobre 2016.
Le Manifestazioni d’Interesse saranno sottoposte a una verifica preliminare con la collaborazione del Politecnico di Milano, partner tecnico del progetto Enel Futur-E, volta ad accertare il possesso dei requisiti previsti. Al superamento di questa selezione sarà possibile partecipare alla seconda fase della procedura che prevede l’invio di Offerte Vincolanti, contenenti una Proposta Progettuale per la riqualificazione dell’area e un business plan comprensivo di offerta economica per l’acquisizione del sito. A valutare le proposte sarà una commissione tecnica che verificherà l’idoneità delle soluzioni presentate per la riqualificazione e valorizzazione dell’area, con particolare attenzione alle opportunità e alle esigenze della comunità locale, già sondate anche per mezzo di un mirato piano di ascolto, e a specifici requisiti di sostenibilità, fattibilità, parametri economici e ricadute occupazionali.
Il Progetto Futur-E (www.futur-e.enel.it), un nuovo modo di concepire l’energia come motore di un sistema più versatile ed efficiente, parte dalla consapevolezza che il modo di produrre elettricità è cambiato. La riduzione dei consumi, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e l’evoluzione tecnologica delle reti di distribuzione stanno portando a una trasformazione complessiva dell’intero settore elettrico a partire dalle centrali di generazione tradizionali, la cui funzione viene ripensata per tener conto delle crescenti esigenze di sostenibilità ambientale, efficienza energetica e competitività che interessano sia il singolo cittadino sia le aziende elettriche.
Enel è impegnata nella guida ad un nuovo modello industriale basato sulla valorizzazione di quegli impianti meno efficienti, alcuni dei quali non producono già da diversi anni, anche nel ruolo di “capacità di riserva”. Impianti che non potrebbero tornare a produrre nemmeno se la domanda elettrica aumentasse notevolmente. Si tratta, perciò, di centrali o parti di esse, che hanno esaurito il proprio ciclo di vita (o stanno per farlo) e la propria funzione.
In Italia sono 21 i siti Enel oggetto di questa trasformazione: Trino vercellese (VC), Alessandria, Genova, La Spezia, Carpi (MO), Porto Tolle (RO), Livorno, Piombino (LI), Camerata Picena (AP), Pietrafitta (PG), Gualdo Cattaneo (PG), Montalto di Castro (VT), Campo Marino (CB), Larino (CB), Maddaloni (CE), Giugliano (NA), Bari, Rossano (CS), Termini Imerese (PA), Augusta (SR), Porto Scuso (CI).
In alcuni casi si tratta di singole aree all’interno di centrali dotate di altri gruppi di produzione che invece non rientrano nel progetto.
Questi impianti rappresentano per il un patrimonio industriale che può essere ancora valorizzato. Per questo motivo sono in corso studi per identificare soluzioni alternative, con la consapevolezza che non può esistere una strategia unica valida per tutti i casi. Ciascun sito ha infatti le proprie peculiarità, legate all’ubicazione geografica e all’evoluzione, nel tempo, del territorio circostante: qualunque soluzione dovrà dunque tenere conto della singole specificità dei 21 siti. Enel ha così avviato un programma di ascolto e confronto con tutti gli stakeholder. L’obiettivo è coinvolgere le persone, i territori e le aziende locali nell’affrontare efficacemente la realtà e il cambiamento, anticipando e cogliendo nuove opportunità di sviluppo con uno sguardo attento all’innovazione e alla sostenibilità.
Breve descrizione e storia:
La centrale “Alessandro Volta” sorge in località Pian dei Gangani in un’area di circa 315 ettari.
L’impianto, di tipo termoelettrico, è costituito da quattro gruppi olio/gas e otto turbogas. Con i suoi 3.600 MW è primo in Italia per potenza installata.
Nel sito che oggi ospita la centrale il Ministero dell’Industria aveva autorizzato l’Enel alla costruzione di una centrale nucleare. Dopo il referendum popolare del novembre 1986, con delibera CIPE del 27 novembre 1987, venne decisa l’interruzione dei lavori nella parte nucleare. Successivamente, con la legge n. 42 del 10 febbraio 1989, fu deliberata la costruzione di una centrale termoelettrica convenzionale, che ha utilizzato del precedente impianto la sola opera di presa dell’acqua di mare per la refrigerazione dei condensatori. I lavori di costruzione sono iniziati il 1° marzo 1990.
Produzione:
Il mutato scenario energetico italiano, con l’incremento della produzione da fonti rinnovabili e la riduzione della domanda causata dalla crisi economica, ha determinato un minore utilizzo degli impianti ad olio e a gas, che vengono chiamati in servizio soprattutto in situazioni di emergenza.
Tra il 2004 e il 2006 l’impianto ha avuto un primo ridimensionamento della produzione che si è attestata attorno ai 12.000 GWh all’anno. Ulteriori riduzioni drastiche hanno portato il dato a quota 1.600 GWh nel 2009, a circa 200 GWh nel 2011 e infine a un vero e proprio azzeramento della produzione. Dopo la chiamata in servizio del febbraio 2012, in relazione alla crisi Russia-Ucraina e alle ricadute sulle forniture di gas, la Centrale è stata inserita nel piano di “emergenza gas” per affrontare situazioni analoghe negli anni 2013-2014 senza però essere mai chiamata a produrre. Tra il 2014 e il 2016 il Ministero dello Sviluppo Economico ha autorizzato la messa fuori servizio delle 4 unità a vapore.
Impianto fotovoltaico:
Montalto di Castro ospita anche un impianto fotovoltaico Enel da 6 MW di potenza installata. L’impianto ha un’estensione di poco inferiore ai 10 ettari ed è in grado di produrre oltre 7 milioni di chilowattora l’anno, pari al fabbisogno di 2.700 famiglie. L’energia prodotta dal sole a Montalto consente di evitare ogni anno l’emissione in atmosfera di quasi 5.000 tonnellate di anidride carbonica (CO2).