Riceviamo dal comitato No Fotovoltaico Selvaggio Montalto e Pescia e pubblichiamo
Si è svolta lunedì scorso 30 settembre la prima riunione del” Comitato No Fotovoltaico Selvaggio” al Complesso San Sisto, di Montalto di Castro e Pescia Romana, grande la partecipazione della politica e della società civile per un tema molto sentito sul territorio: la proliferazione indiscriminata di impianti fotovoltaici.
I cittadini, preoccupati per l’impatto visivo e ambientale di questi impianti, hanno espresso la loro volontà di agire in modo concreto. Le proposte emerse dall’incontro sono state numerose e ambiziose: con un sicuro intento quello di far in modo che la politica -ad ogni livello- ascolti le istanze del territorio.
Ampia la presenza della politica locale con i consiglieri di minoranza Angelo Brizi, Luca Benni e Francesco Coniglia che hanno ribadito non solo l’urgenza del tema ma anche la volontà di alleanza fra tutte le forze politiche per fronteggiare l’emergenza “. Presente anche la Sindaca di Montalto di Castro Emanuela Socciarelli, che non solo ha dato l’autorizzazione allo svolgimento della prima riunione del Comitato nei locali comunali, ma che facendo eco alla sua stessa opposizione ha messo anche lei al centro il concetto di unità e comunità “perché tutti insieme si intraprenda un percorso al fine di fronteggiare l’emergenza.”
Dai temi emersi dal consigliere Brizi che ha posto l’accento sulla crisi della campagna e lo svalutazione dei prodotti agricoli, proprio come causa del processo di industrializzazione della zona, al consigliere Luca Benni che avverte che gli impianti sono ancora in via di realizzazione e questa avanzata è destinata a non fermarsi, all’ex sindaco Sergio Caci che passando subito nel vivo delle azioni che si potrebbero fare suggerisce non solo una moratoria per gli impianti al fine di bloccarli e facendo eco al consigliere Angelo Brizi, suggerisce un incontro proprio con il Ministro dell’Agricoltura per incentivare un settore al momento disincentivato a livello di fondi, agevolazioni e finanziamenti. Ed la sindaca Emanuela Socciarelli, affiancata dalla presenza del presidente del consiglio del Comune di Montalto, Emanuele Miralli, a cui è spettato un intervento anche di ordine pratico mettendo in fila i numeri perché “ nessuno poteva prevedere questo Tsunami, al punto che per esaminare le pratiche il comune stesso ha dovuto riorganizzare il suo organico negli uffici ampliandolo”, nell’ambito dell’incontro pubblico ha aderito anche il consigliere provinciale e sindaco di Tessenano Ermanno Nicolai il quale non ha fatto sconti, si parla con i suffisso “mila” rispetto agli ettari autorizzati ed in via di autorizzazione, ed è proprio Nicolai che pone l’accento sulla dinamica politica in tema di autorizzazioni chiarendo che in seno ai lavori delle commissioni parlamentari al Decreto energia, si stanno ponendo le basi affinché le autorizzazioni viaggino su corsia a scorrimento veloce “in trenta giorni e senza che i sindaci dei singoli comuni possano appellarsi” avverte!
L’emergenza si sente, si tocca…ma soprattutto si vede e se non ci si mobilita si vedrà !
interventi anche di Forza Italia e Udc i partiti esterni al consiglio, che hanno riportato i temi del tavolo che si è svolto in Comune fra tutte le forze politiche, tuttavia se pur presenti all’incontro affronteranno il tema da fuori il comitato, cosi come da mesi stanno già facendo in modo molto concreto. Presente all’incontro anche William Ferrati rappresentante della democrazia cristiana che non farà mancare il suo appoggio al comitato.
Al neo nato comitato non sono mancati i saluti del presidente della Provincia Alessandro Romoli che si sin da subito esprime al sua volontà di collaborazione, dei sindaci di comuni limitrofi di Manciano e Capalbio, è solo un primo incontro ma è destinato a fare rete.
Agire ed agire in fretta, la società civile, insieme alle associazioni del territorio, dal Comitato No scorie ad altre realtà, nei suoi interventi ha sottolineato ciò che è sotto gli occhi di tutti: che la diffusione incontrollata degli impianti fotovoltaici che se installati in modo indiscriminato, possono alterare irreparabilmente il paesaggio, compromettendo il valore paesaggistico e turistico del territorio; la costruzione di grandi impianti fotovoltaici può comportare la distruzione di habitat naturali, l’inquinamento del suolo, l’alterazione del microclima locale; oltre a danneggiare settori economici tradizionali come l’agricoltura, il turismo, il mercato immobiliare. Ma non solo, ha ribadito lo scarsissimo apporto che essi danno alla comunità, opere di compensazione irrisorie e lavoro si, ma destinato ad esaurirsi in breve.
Il Comitato “No fotovoltaico selvaggio” chiede alla Regione Lazio di intervenire al più presto per definire criteri più rigorosi per l’installazione degli impianti fotovoltaici, tenendo conto delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche del territorio, chiede che venga dato un quadro preciso e a lungo termine rispetto anche a ciò che rischia di venire ancora, di coinvolgere le comunità locali nel processo decisionale, garantendo la massima trasparenza e partecipazione.
Parola d’ordine è mobilitarsi, sensibilizzare l’opinione pubblica, attraverso diversi strumenti, quali la visibilità sui media, petizioni, porta a porta sul territorio per distribuire materiale informativo, la volontà di andare in Pullman a Roma sotto i Palazzi che contano per portare le istanze di un territorio che vuole difendersi e tutelarsi, la richiesta ai politici presenti di fare da interfaccia con figure politiche nazionali, e regionali che decidono di fatto; ma non solo la volontà di coordinarsi con gli altri comitati e del territorio della Maremma e della Tuscia e con quelli di altre regioni prima fra tutte la Sardegna, che sta dando vita ad una grandissima mobilitazione perché si arrivi, se necessario, anche in Europa dove la transizione energetica è stata decisa, ma senza una programmazione che tenga conto di tutte le criticità sollevate. Fotovoltaico si ma non cosi!
La mobilitazione dei cittadini di Montalto e Pescia rappresenta un chiaro segnale di allarme ma anche di volontà di protagonismo degli abitanti. È necessario che le istituzioni ascoltino le preoccupazioni della comunità e adottino misure concrete per tutelare il territorio e le sue risorse.